MARGINALMENTE N. 221 del 28.set.2019

NON SIAMO TUTTI GRETINI

Pensierino(cattivo) della sera n.1 – Credo che, d’ora in poi, ogni ragazzina adolescente che non riesca a creare un movimento mondiale con le sue sole forze, possa cadere in depressione. Sbagliato. Greta Thunberg non puo’, come chiunque altro, aver creato tutto questo da sola, ma alle sue spalle – a mio avviso – c’è una macchina mediatica infernale che supporta un disegno ideologico e/o economico.

Pensierino n. 2 – La nostra sedicenne ha messo piede negli Stati Uniti ed è stata accolta e ascoltata nientemeno che all’Onu, dove – tra un “come avete osato!” e un altro, rivolto a tutti i potenti (sporcaccioni) della terra – ha quasi pianto per il destino del pianeta e ha messo un broncio spaventoso al passaggio di Trump che – unico al mondo – l’ha snobbata.

Pensierino n. 3 – Greta è ormai così mediaticamente potente, che il nostro servile Giuseppi Conte si è inventato su due piedi – parlando in italiano – lo slogan in inglese con accento foggiano “italian new deal green”, ovvero un nuovo sogno “verde” italiano. Man mano che ripeteva la magica frase, Giuseppi (rigorosamente plurale come le sue molteplici facce politiche) si è così tanto autoconvinto che fosse una cosa vera che ha sparato una cazzata planetaria: “L’Italia sarà leader nel mondo di questo new deal green”, ha ripetuto più volte. Non sappiamo come la stampa mondiale ha commentato ‘sta cannonata.

Pensierino n. 4 – Dicevo dello sbarco della mitica Greta negli Usa per diffondere il suo verbo, ma mi chiedo perché invece di andare a rompere le scatole agli americani (forse perché lì c’è Trump? Come le Ong che volevano sbarcare in Italia perché c’era Salvini?) perché non è andata a strabuzzare gli occhi e lanciare anatemi a quei supersporcaccioni di pianeta che sono i cinesi.

Pensierino n. 5 – Decisamente sono uno stupido. Perché mai Greta doveva andare a disturbare i cinesi quando, facendo l’elenco dei Paesi più inquinatori, ha “dimenticato” (ma guarda un po’…!) proprio la Cina e l’India?

Pensierino n. 6 – Per fortuna il giornalista Nicola Porro ha ripescato un’audizione del prof. Carlo Rubbia alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Nel 2014, il premio Nobel per la Fisica aveva dichiarato che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, anche senza industrie e file di camion, ovvero con emissione di Co2. Ha ricordato che Annibale 2000 anni fa attraversò le Alpi con gli elefanti perché la temperatura era ben più alta: oggi non avrebbe potuto; che nel Medioevo ci fu una piccola glaciazione ; poi nell’XI secolo ci fu un aumento delle temperature e, fra il ‘500 e il ‘600, un’altra mini glaciazione. E che, in barba al riscaldamento globale, dal 2000 al 2014, la temperatura del pianeta era diminuita di 0,2 gradi. Di poco, ma diminuita! E che (diavolo d’un premio Nobel) l’aumento del Co2 avveniva per colpa soprattutto della Cina e di altri Paesi in via di sviluppo. Unici a ridurre il Co2 – affermò il prof. Rubbia – sono stati gli Stati Uniti perché usano sempre più il gas naturale al posto del carbone.

Insomma, responsabilmente speriamo di inquinare sempre meno il pianeta, partendo dalla raccolta differenziata che nella mia città, Taranto, è a un vergognoso 18 per cento per colpa di tre lustri di amministrazioni “rosse”; ma noi che scioperavamo col Tricolore per Trieste forse eravamo meno sciocchi dei seguaci della piccola Greta che venerdì, chissà perché, cantavano “Bella ciao”.

Antonio Biella

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