La dittatura teocratica al potere in Iran ha impiccato 10 prigionieri, tra cui una donna tra i 25 e 26 settembre nelle carceri di Gouhar-dasht a Karaj e a Sanandaj e Urumieh, contemporaneamente con la seduta dell’Assemblea generale dell’ONU e la presenza di Rouhani all’ONU.
All’alba del 26 settembre sono stati impiccati Leila Zarafshan, al carcere centrale di Sanandaj, e Rauf Azadikhah, Shahabbodin Mohammadpuor nel carcere di Urumieh. Il giorno prima, il 25 settembre, sono state impiccate altre 6 persone nel carcere di Gouhar-dasht a Karaj.
La continuazione delle impiccagioni sommarie da parte del regime dei mullà, perfino quando Rouhani si trova a New York e durante la seduta dell’Assemblea generale, significa questa semplice realtà che: quest’antiquato regime criminale non potrebbe perdurare neanche un solo giorno senza effettuare torture repressione e impiccagioni.
La Resistenza Iraniana lancia ancora una volta l’appello al Segretario generale dell’ONU, all’Alto commissariato e al Consiglio dei Diritti umani dell’ONU e a tutte le associazioni difensori dei Diritti umani di condannare senza indugi le impiccagioni sommarie e afferma sulla necessità di espellere il regime iraniano dalle Nazioni Unite e spedire il fascicolo dei suoi crimini al Consiglio di sicurezza e processare i responsabili.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana