Piero Portaluppi — (Milano1888- Milano1967)

Fin dalla prima giovinezza si contraddistinse per la grande abilità nel disegno satirico,

passione che lo accompagnerà per tutto il corso della sua vita e della sua carriera.

Come caricaturista collaborò con alcuni giornali satirici milanesi tra cui “Il Babau”,

“A quel paese” e il “Guerin Meschino”.

Nel 1910 si laureò in architettura e venne premiato con la medaglia d’oro che il

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano conferiva al migliore laureato del

Politecnico.

Professore ordinario di composizione architettonica dal 1936 e Preside della facoltà di Architettura di Milano tra il 1939 e il 1963, intraprese, nel 1912 la lunga collaborazione con Ettore Conti, figura di primo piano dell’imprenditoria elettrica italiana.

Per le imprese elettriche “Conti”, o per società ad essa collegate, Portaluppi progettò tra il 1912 e il 1930, numerose centrali idroelettriche, localizzate soprattutto nella val

Formazza.

Tra queste le più famose a Verampio, Valdo, Crevoladossola, Cadarese.

Per l’Azienda Elettrica Municipale di Milano realizzò la centrale di Grosio.

Professionalmente legato alla sua città, vi realizzò edifici pubblici e privati ed

ottenne importanti lavori e incarichi, tra cui il Planetario Hoepli (1929-1930), villa

Necchi-Campiglio (1932-35): raffinato scrigno di modernità e gusto dell’abitare, oltre al restauro della Pinacoteca di Brera (1919-25), della Casa degli Atellani in Corso

Magenta (1919-21), residenza di Ettore Conti, di Santa Maria delle Grazie (1929-48).

Tra i progetti residenziali si annovera anche il palazzo per la società Buonarroti-Carpaccio-Giotto (1926-1930).

Tramite Ettore Conti, Portaluppi si legò a importanti committenti della borghesia

milanese e così diventarono suoi clienti i Borletti, i Fossati, i Crespi.

Nel 1926 vinse il concorso per il Piano Regolatore di Milano. Tre anni dopo fu

chiamato a realizzare il padiglione italiano per l’Esposizione Universale di

Barcellona.

Nel 1920 elaborò due progetti: il grattacielo a New York per la società S.K.N.E. e i

blocchi residenziali del quartiere di Allabanuel.

Fu presidente dell’Ordine degli architetti (1952-1963), membro del Consiglio

Superiore per le Belle Arti e Antichità, del Consiglio Nazionale per le Ricerche, della

Pontificia commissione d’arte sacra, Presidente del Comitato tecnico del Teatro alla

Scala.

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