Un italiano a Vienna che non sa cosa sia la morale


Solo su Il Giornale, su Libero, oppure sul blog di Beppe Severgnini, si possono leggere lettere maschiliste e, a mio parere, un po’ cretine come la seguente: “Ieri, complice una prima ondata di calura estiva, ho avuto modo di costatare a qual grado di degenerazione la morale della nostra civiltà occidentale sia oramai giunta. Fanciulle nel fiore degli anni esibivano la moda della stagione: pantaloncini cortissimi (un tempo detti “hot pants”), canottierine aderentissime che non lasciavano nulla all'immaginazione…”. Più avanti l’autore continua a scherzare, ma scherzando dice cose gravi e antipatiche: “Una vergogna, vi dico! Sono finito contro un palo segnaletico; e per due volte quasi sotto un autobus. Spero che il livello della morale occidentale si decida ad elevarsi nuovamente; o perlomeno che ritorni presto il freddo. Saluti da una torrida Vienna”. Ovviamente è un italiano che scrive. E non si comprende bene se la degenerazione morale consista nel fatto “che uomini che avrebbero potuto esser loro padri o, se sposati presto, nonni ne erano magneticamente attratti”, oppure nel fatto che le jeunes filles en fleurs vestivano secondo la moda, vale a dire come giustamente loro pareva e piaceva. Una cosa è certa: il signore italiano a Vienna non sa bene che cosa sia la morale.

Renato Pierri

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