Vittorio Valletta — (Sampierdarena 1883 — Pietrasanta 1967)

Dirigente industriale. Laureato in scienze economiche e in matematica. Soprannominato il “Professore” per la sua docenza di contabilità.

Membro onorario della Pontificia Accademia delle scienze (dal 1956), cavaliere del lavoro (dal 1952), senatore a vita (1966).

Fu una delle personalità più rappresentative del ventesimo secolo e una tra le più illustri che Torino e il Piemonte abbiano dato alla vita nazionale.

Prima di entrare in Fiat divenne procuratore generale della Chiribiri, la prima azienda italiana capace di produrre un velivolo, poi era passata alla produzione di autovetture.

Diresse la Fiat per venti anni dal 1946 al 1966, ricoprendo importanti ruoli aziendali.

Nel 1920 ottenne l’incarico di insegnamento alla Scuola superiore di commercio.

Nel 1921 venne chiamato in Fiat come Direttore centrale per poi diventare nel 1928 direttore generale e nel 1939 amministratore delegato ed infine Presidente.

E’ stato uno dei personaggi simbolo della Fiat che trasformò la Casa Torinese in un colosso industriale a livello internazionale.

La sua gestione fu caratterizzata da un forte accentramento di potere, imponendo alle varie sezioni rapporti di servizio dettagliati sulla loro attività, con cadenza settimanale.

La Fiat di Valletta ottenne grandi risultati produttivi, tanto da arrivare a occupare la quinta posizione a livello mondiale e nel ventennio della sua guida si registra una espansione ininterrotta. Tra i modelli più famosi della produzione si annoverano, la 600 e la 500, che insieme motorizzarono l’Italia, spingendo la casa automobilistica in vetta alle classifiche europee.

Il principale stabilimento di Mirafiori passò dai 20.000 addetti del 1950 ai 50.000 del 1970.

L’ultima iniziativa imprenditoriale di Valletta fu il contratto con l’Unione Sovietica per la costruzione del grande impianto di Togliattigrad, per la produzione di una vettura di media cilindrata per questo Paese.

Valletta contribuì anche alla nascita dello stabilimento siciliano di Termini Imerese.

La 600 fu introdotta, come prima vettura utilitaria, nel 1955, immaginata nel dopoguerra e realizzata da Dante Giacosa.

Fu il primo modello che diede inizio alla motorizzazione di massa degli italiani.

Senza Valletta la Fiat non sarebbe sicuramente assurta ai vertici industriali cui pervenne.

E per questo è rimasto nella memoria collettiva come lo stratega dell’industrializzazione.

Istituì la mutua aziendale, le case per i dipendenti, un’ineguagliata organizzazione di insegnamento professionale, un sistema embrionale di welfare, in un’Italia in cui il welfare pubblico non esisteva ancora.

La vasta produzione industriale della Fiat si estese ai grandi motori, ai veicoli industriali e costituì il perno imprenditoriale cui gran parte dell’industria privata fece riferimento.

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