A testimonianza del nostro operato, si invia, per la pubblicazione, la seguente documentazione:
– Scheda con il riassunto delle iniziative del COMITES di Zurigo a favore dei truffati da Giacchetta.
– La lettera scritta dal Presidente, a nome del COMITES di Zurigo, al Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso
Inoltre tengo a precisare che il Presidente del COMITES di Zurigo non ha mai lavorato per nessun Patronato. La mia carriera lavorativa è stata per ben 45 anni nel settore privato. Nessun membro dell'Esecutivo del
COMITES di Zurigo è dipendente di Patronato. Il COMITES di Zurigo, come si evince dalla tabella riassuntiva, si è sempre occupato delle persone truffate. Nei limiti del nostro mandato territoriale, abbiamo sempre
sollecitato i vari Consoli a fare il possibile per aiutare le persone truffate. Dalle informazioni avute sappiamo che a questo caso si sono interessate tutte le forze politiche e i parlamentari: dalla destra alla sinistra.
Nell'attuale situazione, siamo del parere che solo un intervento della Magistratura potrebbe smuovere l'impasse.
Il sottoscritto era presente in Tribunale quando Il Signor Giacchetta è stato condannato a nove anni di carcere. Al termine del carcere il Signor Giacchetta sarà espulso dalla Svizzera.
Il Signor Giacchetta è stato sollevato dal mandato di membro del COMITES, il 4 febbraio 2009, per le continue assenze ingiustificate, prima che venisse scoperta la truffa. Tutti ne eravamo all'oscuro,
tanto è vero che, all'epoca, Giacchetta teneva una rubrica settimanale proprio al giornale “La Pagina”.
Dispiace che Marco Tommasini strumentalizzi con notizie fuorvianti un caso così doloroso per tutta la comunità italiana in Svizzera. C'è anche l'aggravante del fatto che il COMITES di Zurigo aveva ricevuto in
audizione il Signor Tommasini e, in tale occasione, era stato informato della documentazione in allegato.
Cordiali saluti
Il Presidente del COMITES di Zurigo
Luciano Alban