Un presepe particolare

Il presepe ha origine dalle sacre rappresentazioni che si tenevano nelle chiese in occasione del Natale, con la loro decadenza, dopo il XIV secolo nacquero i primi allestimenti plastici permanenti, spesso di grandi dimensioni, che tendevano a mantenerne lo spirito di realistica rievocazione della Natività.

Particolarmente caratteristici sono i presepi lucani e pugliesi, ambientati su un monte in luogo delle rappresentazioni tradizionali.

I francescani e i domenicani prima, e poi i gesuiti, diedero impulso alla diffusione del presepe in Italia e in tutta l’Europa centrale.

Il più antico presepe italiano conservato, almeno in parte, è quello di Arnolfo di Cambio (1280 circa) in Santa Maria Maggiore a Roma, poi quello in San Giovanni a Carbonara a Napoli e, nel secolo XVI, il presepe di San Bartolomeo a Scicli, in Sicilia.

Nel XVII secolo si diffusero i presepi mobili, allestiti anche nelle case più modeste.

Diversi erano i materiali usati, come il legno, lo stucco, la terracotta, la cera, a seconda dei vari centri di produzione.

Il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Liguria si specializzarono nell’uso del legno mentre Roma e Napoli in quello della terracotta, che divenne poi il materiale più diffuso. In Sicilia vennero eseguiti caratteristici presepi in rame e corallo.

Particolare composizione è quella dei “Netturbini” allestita presso la sede romana dell’AMA in Via dei Cavalleggeri.

Ideato e realizzato nel 1972 dal netturbino Giuseppe Ianni, con la collaborazione dei colleghi di zona Cavalleggeri, nell’arco degli anni, è stato visitato da oltre due milioni di romani, turisti, personalità istituzionali, religiose, Capi di Stato e Papi.

Arricchito ogni anno di nuovi particolari, il Presepe dei Netturbini riproduce fin nei minimi dettagli lo stile delle tipiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa.

Tutti i sindaci di Roma, indistintamente e di qualunque fede politica o religiosa hanno ammirato questo singolare presepe.

Tra i visitatori illustri si annoverano: Papa Paolo VI (1974), Papa Giovanni Paolo II (dal 1978 al 2002), Papa Benedetto XVI (2006), Madre Teresa di Calcutta (1996), i Cardinali Angelo Sodano, Tarcisio Bertone, Agostino Vallini, Gianfranco Ravasi, il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti nel 1991, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2007.

Le 2234 pietre, provenienti da tutto il mondo, incastonate sulle pareti esterne e sul basamento del presepe testimoniano il messaggio di pace e fratellanza della natività e l’unione dei popoli.

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