RICERCA INTERNAZIONALE ZURICH E ATLANTIC COUNCIL SULL’IMPATTO DEI RISCHI GEOPOLITICI IN 186 PAESI NEL MONDO NEI PROSSIMI 18 ANNI

IL VENTO DEL PROTEZIONISMO

METTE A RISCHIO LA CRESCITA ECONOMICA

Gruppo Zurich Italia

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L’ITALIA FRA I PRIMI 4 PAESI AL MONDO

A PERDERE PIL IN CASO DI CRISI ENERGETICA

(-580 MLD $ DA OGGI AL 2035 VS 54.400 MLD $ NEL MONDO)

ZURICH E ATLANTIC COUNCIL METTONO IN LUCE L’IMPATTO DI 3 TENDENZE GEOPOLITICHE GLOBALI SULLA SOCIETÀ ED ECONOMIA MONDIALE ENTRO IL 2035 e offrono indicazioni UTILI ad AFFRONTARE SITUAZIONI DI CRISI

1) POLITICHE PROTEZIONISTE

2) CRISI ENERGETICHE

3) DIMINUZIONE DELLE RISORSE IDRICHE NEL MONDO

In Italia

  • In presenza di una crisi energetica, si prevede una riduzione del PIL pari a 580 mld $ nei prossimi 18 anni

  • Per l’affermarsi di politiche protezioniste, si prevede invece una riduzione del PIL pari a 480 di mld $ nei prossimi 18 anni (vs una riduzione di 18.000 mld $ a livello globale)

  • Una minore disponibilità di risorse idriche nel mondo potrebbe generare un aumento della produzione agricola a causa di minori importazioni da Paesi terzi

Milano, 27 Aprile, 2017Il Gruppo Zurich in collaborazione con l’Atlantic Council pubblica il Report “Il nostro mondo in continua evoluzione: shock e rischi geopolitici” sulle possibili evoluzioni di tre tendenze geopolitiche globali: 1) politiche protezioniste, 2) crisi energetiche e 3) diminuzione delle risorse idriche nel mondo e il loro potenziale impatto sulle imprese e sui Governi mondiali. L’analisi presenta una serie di previsioni alternative (ottimistiche e pessimistiche) rispetto ad uno scenario di base e mette in evidenza le misure che possono essere implementate da aziende e Istituzioni per attenuare il rischio di ciascun scenario. Vengono quindi presentate ai decision makers indicazioni utili per meglio gestire il potenziale impatto dei diversi rischi geopolitici su asset finanziari e materiali, sulla catena di fornitura e sulle risorse umane. In particolare le aziende dovranno aumentare il proprio grado di resilienza, al fine di riuscire ad assorbire eventuali shock e continuare ad operare. L’innovazione in campo tecnologico e politiche di assicurazione contro i maggiori rischi potranno inoltre mitigare l’impatto di ciascun scenario.

Scenario globale:

1) Politiche protezioniste

Nell’analisi emerge che l’affermarsi del protezionismo globale, che deriva dalla lotta contro la globalizzazione e politiche commerciali di libero scambio, potrebbe avere un impatto significativo su crescita economica, livelli di povertà e potenziali conflitti militari. Il Report inoltre esorta le aziende che traggono beneficio dal commercio internazionale a tenersi pronte all’eventualità di dover riorganizzare la propria catena di fornitura/produzione e sviluppare piani di continuità aziendale che possano prevedere interruzioni delle attività di produzione e di vendita al dettaglio.

2) Crisi energetiche

Nella Ricerca viene inoltre analizzato il rischio di conflitti in Medio Oriente e il possibile impatto degli stessi sui mercati energetici globali con conseguenti effetti sulla limitazione di risorse alimentari e idriche a livello globale e regionale. Nel caso in cui le tensioni in Medio Oriente dovessero portare ad un inasprimento dei conflitti su larga scala, i mercati energetici globali potrebbero subire un grave impatto e le imprese potrebbero essere obbligate a sviluppare la produzione di fonti energetiche alternative. Ancora una volta, le catene di fornitura globale potrebbero esserne colpite, dal momento che l’aumento dei prezzi del petrolio poterebbe far innalzare anche i costi di trasporto. Nel caso peggiore, si stima che possano essere circa 23 milioni le persone che potrebbero cadere in una condizione di povertà estrema, rispetto allo scenario standard.

Viviamo in un periodo caratterizzato da un’estrema incertezza geopolitica che determina un ambiente economico altamente volatile per le aziende che operano in mercati globali, e questo avviene sia per le aziende multinazionali che hanno stabilimenti di produzione o vendita all'estero, sia per le aziende locali che si affidano ad una rete globale di fornitori,” dichiara Bryan Salvatore, head of Specialty Products for Zurich North America. “Il report mette in luce proprio l’impatto che può avere il moltiplicarsi di rischi geopolitici e offre anche utili indicazioni su come si possa affrontare il fenomeno”.

3) Diminuzione delle risorse idriche nel mondo

Per quanto riguarda la scarsità di risorse idriche e alimentari, il Report prende in esame diversi scenari dominati da eventi metereologici estremi, quali siccità o inondazioni. Le siccità estese possono ad esempio determinare importanti danni alla produzione agricola e, di conseguenza, provocare scarsità di cibo che può determinare conflitti locali.

In uno scenario di base, il consumo dell’acqua dovrebbe aumentare a livello globale del 14% rispetto ai livelli attuali, anche se si rileva che i Paesi più colpiti in realtà non dispongono di risorse e di Istituzioni che possano implementare piani di azione efficaci.

Anche nei Paesi che dispongono di strumenti per far fronte alle carenze idriche, la crescita economica è comunque ridotta, soprattutto nel settore manifatturiero e agricolo. Il rapporto suggerisce quindi alle aziende di valutare l'implementazione di un piano di gestione e di conservazione dell'acqua per ridurre al minimo l'uso di fonti idriche e poter quindi adottare soluzioni sostenibili.

“Non c'è dubbio che il mondo stia affrontando un numero sempre maggiore di rischi globali interconnessi”, afferma Fred Kempe, Presidente e Amministratore Delegato dell’Atlantic Council, che continua “da un potenziale conflitto commerciale con la Cina ad una crisi energetica proveniente dal Medio Oriente, questo report di Zurich configura quantitativamente queste incertezze e aiuta i decision makers a comprendere i rischi, in modo tale che essi possano fare del loro meglio per gestire in modo efficace questi rischi e, ove possibile, prevenirli”.

I rischi geopolitici sono fortemente correlati, per cui devono essere considerati in modo olistico nel contesto di altri rischi. Comprendere le connessioni tra diversi tipi di rischi è un passo fondamentale nella gestione degli stessi e nell'evitare eventuali sorprese” ha dichiarato David Anderson, head of Credit & Political Risk at Zurich. “Questi rischi sono, per loro stessa natura, difficili da modellizzare, perché sono determinati da fenomeni che sfuggono al controllo delle imprese o dei singoli governi. Tuttavia, tenuto conto della crescente volatilità geopolitica, le aziende devono considerare le inefficienze che possono essere mitigate”.

Scenario Italia: l’impatto di crisi energetiche, politiche protezioniste e diminuzione delle risorse idriche nel mondo

Categorie Politica

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