«Caro Don Mauro, ho letto con sconcerto del sacerdote che a Venezia nell’imminenza delle festività pasquali ha affisso un avviso presso la parrocchia dove annunciava che la Messa giornaliera non si sarebbe celebrata perché “non c’è mai nessuno”. Anche io, in effetti, vedo le chiese sempre più vuote. Pochissimi giovani e molti anziani. Che cosa fare?». Questa la lettera apparsa sul n. 7 del settimanale Mio. Il prete e scrittore Mauro Leonardi al quale è indirizzata, risponde tra l’altro: «D’altra parte non bisogna scoraggiarsi. Il messaggio di Cristo è scandaloso e dirompente per cui è normale che non sempre riscuota “successo”. Sono sicuro che don Mario ha tante volte celebrato anche da solo perché certamente sa che comunque nella Messa, “qualcuno” c’è sempre. È Gesù con sua madre e tutti i santi. Una Messa celebrata in intimità con Gesù dal sacerdote può dire molto più di mille catechesi. E forse può invitare ad entrare chi è rimasto fuori». Beh, insomma, un prete che recita messa senza fedeli fa un po’ di tristezza, anche se c’è sempre Gesù con sua madre e tutti i santi. Ma non è di questo che volevo parlare. Amichevolmente, giacché don Mauro è un amico, vorrei fargli osservare che di successo il messaggio di Cristo ne ha avuto tantissimo, e che forse la causa delle chiese deserte non sia da attribuire al fatto che il messaggio di Cristo sia scandaloso e dirompente, ma al fatto che spesso il messaggio della Chiesa, del Vaticano, di alcuni prelati, di alcuni preti, si allontana troppo dal messaggio di Cristo. In fondo, lui stesso, don Mauro, senza rendersene conto, ha trasmesso un messaggio poco cristiano. Avrebbe dovuto chiedersi, prima di tutto, se la causa dell’allontanamento dei fedeli dalle chiese non stia proprio nella Chiesa.
Renato Pierri