L’omosessualità  e l’assurdità  di un articolo di Rocco Buttiglione

(Dialogo immaginario tra due monache)

Veronica: “Offendono gli omosessuali e neppure se ne rendono conto”

Teresa: “Chi ci offende, amore mio?”

Veronica: “Senti che cosa scrive Rocco Buttiglione sul blog «Come Gesù»: «Come avrebbe reagito don Giussani se gli avessi detto che stavo diventando amico di un omosessuale?»

Teresa: “Ma guarda un po’. Quasi come se stesse diventando amico di qualche assassino sanguinario mai pentito. E come avrebbe dovuto reagire don Giussani? Ma sono domande da porsi? Che assurdità!”

Veronica: “Ma certo, mia cara. A mio parere, per Rocco Buttiglione vale lo stesso discorso che Renato Pierri ha fatto per don Sergio. Te lo leggo: «Su un argomento del genere, l’omosessualità, parlare con don Sergio è la stessissima cosa che parlare con un Testimone di Geova, oppure con un musulmano. Non siamo sullo stesso piano, non usiamo gli stessi strumenti, e il dialogo è impossibile. La mia mente è libera. La mente di persone come don Sergio, come quella di un Testimone, o quella di un musulmano è fortemente condizionata da ciò che è scritto nei testi sacri. Nel caso di don Sergio anche da ciò che insegna il Magistero. La loro mente non è libera. Anche se non citano i testi sacri, questi li costringono a non ragionare liberamente, influendo fortemente sul loro modo di pensare. Niente da fare. Purtroppo non si rendono conto di far del male a persone innocenti».

Teresa: “E’ così, amore, e già difficile per tutti avere un pensiero libero, per certi cattolici è impossibile”

Veronica: “Senti che cosa scrive Buttiglione: «Un omosessuale spesso ha fatto l’esperienza del rifiuto ed afferma il proprio diritto ad essere rispettato in quello che è. È colpito dall’accoglienza ma fa fatica (come tutti del resto) davanti alla prospettiva della conversione. Tuttavia chi ti dice che vai bene così come sei e non hai bisogno di conversione non è un amico vero». Capisci? Dà per scontato che gli omosessuali, essendo tali, abbiano bisogno di conversione e che sia giusto dirglielo”

Teresa: “E chi glielo dà questo diritto a Rocco Buttiglione? Si sentirà come Giovanni Battista che invitava la folla alla conversione. Buttiglione invita gli omosessuali alla conversione“

Veronica: “Ma il predicozzo continua, altro che don Sergio, senti qua: «Gli invitati alle nozze devono svestire l’uomo vecchio e vestire l’uomo nuovo. In questo passaggio c’è la croce». Un altro che ha la passione per la croce anche quando la croce non è necessaria”

Teresa: “Ma sì, ma sì. L’uomo vecchio è l’omosessuale che fa l’amore, l’uomo nuovo è l’omosessuale che prende la croce e non fa l’amore… magari sognando l’amore… oppure anche sognare sarà proibito?”

Veronica: “Sì cara, significa che gli eterosessuali non sono costretti a prendere la croce della rinuncia all’amore, e gli omosessuali sono costretti a prendere la croce della rinuncia all’amore, altrimenti è abominio agli occhi di Dio e l’inferno è assicurato”

Teresa: “Una palese discriminazione, un’ingiustizia. Beh, gli omosessuali potrebbero farsi tutti preti e monache, così risolverebbero il problema, non ti pare? ”

Veronica: “Come noi, eh? Senti la conclusione: «Qui è necessario rendere ragione in termini oggettivi della ragionevolezza della dottrina cattolica sulla omosessualità». E chi glielo toglie dalla testa a Buttiglione che la dottrina cattolica è ragionevole?”

Teresa: “Ma certo che è ragionevole, amore mio: «Se tutti fossero omosessuali non nascerebbero più bambini e il mondo finirebbe», questo ha scritto Rocco Buttiglione a Renato Pierri. Ecco perché è ragionevole!

Veronica: “Mia cara, io trovo tutto assurdo. Assurda la domanda di Buttiglione, assurdo questo continuo parlare di omosessualità. Assurda l’ostinazione a voler dimostrare la peccaminosità dell’amore omosessuale, arrampicandosi sugli specchi. Assurdo che questo termine ancora oggi compaia nel Catechismo. Assurde persino le associazioni LGBT, anche se comprendo il motivo della loro esistenza: è per difesa. Un giorno tutto questo scomparirà. Di tutto questo si potrà solo ridere.

Veronica Tussi

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