IL PUNTO n. 622 del 31 marzo 2017 di MARCO ZACCHERA (scrivi a marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO: SERVE ANCORA “IL PUNTO” ? – L’EUROPA “PERCEPITA” – MINORI – IPOCRISIE AL LAVORO – ONU E ABORTO – VENEZUELA – MEETING A VERBANIA

VAL LA PENA DI SCRIVERE IL PUNTO?

Parlare di politica e di società sembra oggi disinteressare la gran parte delle persone e per questo chiedo ai lettori di esprimermi un cortese cenno di eventuale apprezzamento nel leggere ancora queste note settimanali de IL PUNTO : se sono gradite continuerò a scriverle, altrimenti è inutile insistere.

Grazie quindi a chi mi farà sapere la sua opinione.

IN QUALE EUROPA CREDERE

Sabato scorso a Roma si sono vissute contrastanti più immagini d’Europa: da quella dei politici che festeggiano a quella dei contestatori che protestano.

Premesso che va un “grazie” sincero alle Forze dell’ordine e a chi le ha dirette per la prevenzione antiviolenza che ha permesso a tutti di manifestare il proprio pensiero si è assistito quasi ad un’abbuffata, ad una indigestione di “Europa”, ma poi cosa resta?

Non so se i politici firmatari della “Carta del sessantennio” – con enfasi perfino eccessiva – si rendano conto di quanto siano lontani da buona parte delle centinaia di milioni di europei che rappresentano.

L’abbuffata di servizi TV auto-elogiativi, i discorsi, gli eleganti rinfreschi non toccano la sostanza perché restano e si ingrandiscono problemi seri sia economici che strategici senza che da Bruxelles arrivino risposte condivise e credibili.

Per questo la gran parte degli europei non “sente” più l’Europa, ma chi la dirige fa finta di non rendersene conto o comunque non fa nulla di concreto per ridurre questa scetticismo diffuso.

Decollati gli aerei di stato dopo la bella festa romana sono restati intatti tutti i problemi a cominciare dai MIGRANTI verso i quali l’Europa si divide nell’ accoglienza E DOVE L’ITALIA NON E’ MAI CHIARA NEI SUOI ATTEGGIAMENTI.

E’ evidente che molte ONG non sono certo associazioni a delinquere, ma con l'attuale sistema di salvare migranti “a domicilio” ovvero a due passi dalle coste libiche (ma a centinaia di chilometri da quelle italiane) si fa il gioco degli abusi, degli sprechi, degli scafisti e di alcune cooperative poco serie. Soprattutto non inizia mai un percorso concreto per fermare all’ origine i barconi accogliendo solo chi ne abbia il diritto ed inserendo progressivamente i rifugiati nella nostra società.

Se non si cambia questo approccio si va allo sbando, si moltiplicano odi razzisti e tensioni in Italia come in Europa. Ma sono ormai mesi, anni che si continua così in una preannunciata escalation ma dove NESSUNO sembra voler finalmente intervenire, tanto meno il nostro governo.

UN ESEMPIO: I MINORI NON ACCOMPAGNATI

In settimana un esempio di demagogia che nasce da un problema reale.

E’ sicuramente una decisione positiva riaffermare i diritti di chi emigra senza genitori e rischia di essere sfruttato ed inserito in circuiti malavitosi. Chi può sentirsi umanamente contrario a dare uno “status” a dei bambini abbandonati? Nessuno, e ben venga quindi una nuova legge.

Diverso però è considerare allo stesso modo tutti i “minorenni” (o maggiorenni che si dichiarino tali, visto che sono senza documenti basta dichiararlo…) ed ipso-facto dar loro ogni assistenza parificandoli agli italiani, oltretutto mettendo tutti i costi a carico delle amministrazioni locali.

Il risultato è che la nuova legge diventa un nuovo incentivo all’immigrazione disordinata e di massa, moltiplicando i problemi e le tensioni, con oltre l’80% dei migranti che non ha alcun titolo legale per chiedere un asilo politico.

L’IPOCRISIA DI POLETTI, GENTILONI E FEDELI

Il ministro del lavoro Poletti è stato sommerso dalle critiche per aver affermato che a volte è più utile andare giocare a calcetto piuttosto che perder tempo a spedire curriculum per trovare lavoro.

Ha purtroppo perfettamente ragione, perché se servissero davvero solo i curriculum o contassero qualcosa per essere assunti sarebbe una buona notizia per tutti i meritevoli.

Mentre montava la polemica per questa frase infelice ci si dimentica però che semmai una vera, recente responsabilità di Poletti e del governo è l' aver voluto la cancellazione dei VOUCHER con il disastro occupazionale e il caos normativo che da 15 giorni imperversa in tutta la penisola, nel disinteresse del governo e proprio alla vigilia della stagione agricola e di quella turistica.

Di questo non parla più nessuno e si ciancia sulla “lotta all'evasione” quando si arriva all'assurdo di favorire il “nero”. Per la milionesima volta, insomma, si fanno mille polemiche per questioni o parole sciocche. ma non si affrontano i veri nodi di provvedimenti legislativi demagogici e assurdi.

Vale anche per la ministro della pubblica (d)istruzione Valeria Fedeli (si, quella che ha millantato i suoi inesistenti titoli di studio: è sempre lì a far la ministro). La Fedeli tuona per avere 80.000 nuovi assunti nella scuola e lo chiede nello stesso giorno in cui Gentiloni annuncia la necessità di una riduzione della spesa pubblica.

Uno dei due platealmente o demagogicamente bara, non vi sembra?

ONU: ABORTO, DONNE, DEMOCRAZIA

E' incredibile che il Comitato per i diritti umani dell'ONU esprima le sue “forti preoccupazioni” per le difficoltà di accesso a poter compiere gli aborti in Italia e si lamenta per la obiezione di coscienza di molti medici.

Ma di tutti i problemi che ci sono al mondo l’ONU ha solo da occuparsi dell’accesso all’ aborto in Italia ? Vorrei capire che cosa pensa allora l'eccelso “Comitato” per le migliaia di condanne a morte eseguite nel pianeta, oppure per le condizioni della donna in moltissimi paesi del mondo e soprattutto in quelli musulmani.

Dov'è l'ONU a sanzionare i suoi stessi paesi membri dove ancora si pratica l'infibulazione, dove le donne sono obbligate a sposarsi bambine, dove il sistema giuridico della sciarìa islamica valuta la capacità di testimoniare delle donne in tribunale la metà di quella degli uomini (servono 2 testi-donna per confutarne uno maschile, tanto per intenderci).

Ma su tutto ciò l’ONU prudentemente tace, così come per i tanti, troppi paesi dove la libertà e i diritti umani sono un optional.

E’ il caso scoppiato questa settimana in VENEZUELA dove il popolo ha eletto recentemente un nuovo parlamento con una maggioranza contraria – nonostante inaudite pressioni – al presidente-dittatore “bolivariano” (ovvero di estrema sinistra) Nicolas Maduro.

Maduro forse si è dimesso? Macchè, mentre il paese – potenzialmente ricchissimo – è allo stremo e letteralmente alla fame, il “Tribunale Supremo di Giustizia” (!!) ha assunto e avocato a sé tutte le funzioni parlamentari sciogliendo la Camera dei Deputati con una motivazione perfetta e ineccepibile “Dato che l’Assemblea si trova in una situazione di ribellione ed oltraggio alle decisioni presidenziali, le competenze parlamentari passano direttamente al Tribunale ed ai suoi organi, per garantire lo stato di Diritto (!)”. Bella democrazia, una sentenza tragica quanto esilarante, ma comunque l’ONU tace, meglio prendersela per le presunte difficoltà ad abortire in Italia…

APPUNTAMENTI:

VERBANIA, sabato 1 aprile ore 15.00 piazza Ranzoni ad Intra

Organizzato dalla Lega Nord di Verbania in collaborazione con Fratelli d’Italia, Verbania Nova e Forza Italia incontro pubblico e manifestazione “PER I DIRITTI DEGLI ITALIANI” con un confronto sulle tematiche della casa e del lavoro, in campo sociale e a proposito della sicurezza e dell’immigrazione.

PREAVVISO: SABATO 22 APRILE ALLE 0RE 18 A PALAZZO FLAIM sarà presente a Verbania MAGDI CRISTIANO ALLAM per un dibattito ” IMMIGRAZIONE ISLAMICA: e' possibile l'integrazione? conoscere per capire”: Verrà presentato anche il suo recente volume ” IO e ORIANA”.

Un saluto a tutti, buona settimana
Marco Zacchera

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