RAFFAELE CANTONE, PRESIDENTE DELL’AUTORITA ANTICORRUZIONE, SU RADIO 24 : “NESSUN ATTO CHE NOI ABBIAMO COMPIUTO VIENE INFICIATO DALLE INDAGINI”

Le intercettazioni dimostrano un dato: che qualcuno si è preoccupato di quello che noi facevamo e soprattutto sa che noi siamo andati a sparigliare le carte. Poi il nostro ruolo era controllare gli appalti, noi non ci occupavamo dei controlli antimafia. Qui non ci sono stati appalti assegnati in modo irregolare, ci sono state vicende che hanno riguardato i subappalti di cui noi non ci dovevamo occupare e vicende che riguardavano i lavori nei padiglioni stranieri, che come è noto sono sottratti alla legislazione italiana. Nessun atto che noi abbiamo compiuto in qualche modo viene inficiato dalle indagini, ovviamente indagini assolutamente doverose e che io considero assolutamente positive”. Così Raffaele Cantone, Presidente dell’autorità anticorruzione, intervistato da Raffaella Calandra su Radio 24 in merito agli arresti e alle confische per infiltrazioni mafiose all’interno di Expo.

RAFFAELE CANTONE, PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ ANTICORRUZIONE, SU RADIO 24: “QUALCUNO STA PROVANDO A SPECULARE, MA COSA SAREBBE SUCCESSO SE NON CI FOSSIMO STATI NOI?”

Alla domanda se ci sia qualcosa che non ha funzionato nel modello Expo e nell’autority anticorruzione, il Presidente Raffaele Cantone su Radio 24 risponde: “A me non pare affatto. Ovviamente c’è qualcuno che in questa vicenda sta provando a speculare, ma, diciamo, i fatti parlano molto più delle speculazioni. La domanda vera è che cosa sarebbe successo se non ci fossimo stati noi. Forse sentendo le intercettazioni chi è in buona fede l’idea se la può fare. Chi, diciamo, ovviamente utilizza questo per fare altre cose, lascia il tempo che trova”.

RAFFAELE CANTONE, PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ ANTICORRUZIONE, SU RADIO 24: “AD OGGI NOI NON SIAMO TOCCATI DA QUESTA VICENDA, POTRÀ ANCHE CAPITARE. BEN VENGANO INDAGINI COME QUESTE”

Vorrei ricordare per un fatto doveroso qual era il livello di allarme che c’era nei confronti di Expo, che era un livello di allarme che io non ho mai sottovalutato e che considero giusto – ha aggiunto il Presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone intervistato da Raffealla Calandra su Radio 24 – Che cosa è stato fatto? Alla fine Expo è partito il primo maggio ed è partito bene. Gli appalti, dal 24 giugno ad oggi, non hanno trovato nessuna criticità. Mi auguro che non la trovino, ma ovviamente il nostro controllo è stato un controllo formale. Il Prefetto di Milano ha fatto un’attività eccezionale sul piano della prevenzione antimafia, ha fatto 80 interdittive. Che qualche sbavatura si possa essere verificata io non lo escludo rispetto alle quantità enormi di interessi che giravano. Ad oggi noi non siamo toccati da questa vicenda. Potrà anche capitare. I nostri controlli non centrano nulla e non sono assolutamente intaccati. Ben vengano indagini come queste e tante altre ancora se ci sono fatti da scoprire intorno ad Expo”.

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