FELTRE. UNA RIFLESSIONE, SE VUOI ANCHE PROVOCATORIA, MA NON CERTO AVULSA DALLA CRESCITA DEL PIL… DOPO ESSERE ENTRATO IN UN MEGA-SUPERMERCATO CINESE DI QUI.…

Se non fosse perché oggi, alla Leopolda, lo stesso Renzi ha definito “schifosi” tutti coloro che strumentalizzano la morte dei risparmiatori, lo scrivente, come gufo, (ma solo in base alla etichettatura datagli dal premier) ma sentendosi al contrario davvero onorato di appartenere a questa famiglia di “avvoltoi” (si fa per dire), avrebbe usato un termine più soft per restituirgli pan per focaccia in un altro contesto, non credendo affatto che quell’inezia determinata da una pallida inversione del PIL da meno a più (ma solo di qualche zero virgola) possa significare che l’Italia sia fuori dal famoso tunnel… realtà per la quale Matteo Renzi non fa altro che auto incensarsi, a mio avviso, molto indebitamente.

Infatti, sono le attuali condizioni favorevoli, a livello internazionale, che stanno determinando un respiro, comunque molto flebile, con riferimento a detta inversione di marcia: il Job Act si è solo inserito in questa situazione economica del nostro Paese, peraltro non ancora ben delineata, senza produrre niente o quasi, tranne una grande confusione ad ogni livello..

E vengo alla provocazione di cui a titolo:

Proprio questa sera sono entrato in un mega-supermercato, in Feltre, inaugurato solo qualche giorno fa da cinesi. Ebbene, con mia grande meraviglia, sono stato costretto a constatare che i prezzi di ogni articolo (non ho visto sui banchi merce da battaglia, come si usa dire) erano-sono meno della metà di quelli di altre realtà commerciali, non sottacendo che detto supermercato, checché se ne dica delle merci cinesi, era pieno di gente che comperava.

Mi sono chiesto ovviamente, al di là delle cose che già sappiamo e cioè che i cinesi lavorano anche dodici ore al giorno in posti angusti ecc.ecc., come sia possibile una macroscopica differenza nei prezzi.

Non voglio entrare nelle dinamiche che hanno determinato questa mia constatazione (anche perché la cosa richiederebbe molto tempo oltre ad essere già note) ma ho fatto la seguente riflessione, provocatoria al massimo, e che non sarebbe aliena da frutti.

Atteso che il debito pubblico italiano non potrà mai essere sanato se non attraverso sostanziosi quanto impossibili interventi europei (o americani tipo piani Marshall, ma questa è fantascienza) posizione debitoria di cui i nostri politici fingono – ripeto – fingono di non sapere per tenersi aggrappati alla poltrona (non è populismo il mio come i veri gufi vorranno etichettarmi) io penso che, di questo passo, potrebbero essere propri i cinesi a far crescere il PIL italiano. E ciò a spese di tutte le nostre strutture economico-commerciali mediante chiusura di fabbriche, negozi, licenziamenti a iosa e quant’altro. Infatti, se il mercato europeo è nato anche e soprattutto per livellare i prezzi fra i vari paesi ad esso aderenti senza peraltro riuscirci anche in mancanza di una politica europea uniforme (le leggi economiche dicono che in presenza di una grande offerta i prezzi scendono e viceversa, ove dovessimo permettere ancora l’invasione incontrollata nel nostro Paese degli operatori cinesi, saranno proprio questi ultimi a far livellare i prezzi a favore del consumatore, adottando quei parametri che l’Europa non ha sin qui saputo sviluppare.

Altro che Job Act di Renzi ! Siamo alle comiche !

ARNALDO DE PORTI

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