SOMMARIO: BUONA NOTIZIA – OBAMA E LA RUSSIA DI PUTIN – CONCRETEZZA DI RENZI – DECLINO DELL’ OCCIDENTE – IL PUNTO
LA BUONA NOTIZIA
E’ l’enciclica di papa Francesco che sottolinea la necessità per tutti di vivere e consumare con criterio, senza sprecare e con uno stile di vita adeguato.
Il fatto che alcune realtà finanziarie e mega-inquinatori del pianeta si inquietino un po’ e la critichino è un ottimo segno che spero ci porterà tutti a riflettere un po’.
Noto comunque come sia passata in fondo sottotono sui media: disturba questo richiamo alla coscienza, alla responsabilità delle banche che la crisi finanziaria la fanno pagare ai più poveri.
Eppure quanti sbagli si fanno quando il profitto esasperato diventa l’unico obiettivo di vita, così come quando si distruggono o si usano senza criterio le risorse della terra, che è l’unica che abbiamo.
Soprattutto all’alba spesso ho la fortuna, ritirando le reti sul mio lago, di guardarmi intorno spesso circondato da una silenziosa, grande bellezza.
Sono momenti in cui è facile pensare a tante cose e mi chiedo sempre che merito io abbia mai avuto di poter vedere e gustare lo spettacolo che gratuitamente la natura mette in scena e quindi se non sia mio dovere fare in modo che lo possano conoscere e vivere anche le prossime generazioni.
Questo potrà avvenire solo se tutti – nelle piccole e grandi scelte – adotteranno misure semplici ma concrete, che troppo spesso vengono dimenticate.
Per esempio cominciamo a pensare quanto sia lontana la realtà di ogni giorno per miliardi di persone rispetto a quanto ci propone la pubblicità, oppure rifiutare il consumismo esasperato che fatalmente ci porta allo spreco inutile di beni, imballaggi, risorse, acqua, alimenti mentre troppa gente non ha di che vivere, anche intorno a noi.
Piccole-grandi cose che Francesco (quello di Assisi, ma anche quello di oggi) ci propongono con parole semplici, “buone pratiche” con un invito soprattutto a riflettere. Facciamolo, senza consumare troppo parole, ma facciamolo sul serio.
PUTIN E’ DAVVERO IL NEMICO (?)
Per Obama il leader russo Putin è il nemico numero 1 e in Europa sta crescendo la tensione a livello militare tra NATO e Russia.
Certo Putin non è un santo, ci mancherebbe altro, ma siamo così sicuri che la posizione USA sia corretta? Dopo l’11 settembre mi sembra che gli americani in politica estera le abbiano sbagliate quasi tutte: abbattendo Saddam hanno destabilizzato tutta la regione, volendo distruggere Assad in Siria hanno rinforzato l’ISIS, scegliendo una linea pro-Iran rischiano di creare altri guai, tolto di mezzo Gheddafi (con l’aiuto francese) si sono creati i presupposti degli sbarchi attuali di centinaia di migliaia di disperati mentre in Afghanistan, Iraq, Medio Oriente, Africa centrale la situazione è tragica. La mania americana di mostrare i muscoli porta regolarmente a situazioni senza uscita.
In compenso gli USA coccolano nazioni – come l’Arabia Saudita – assolutiste e cieche che. magari temendoli, di fatto aiutano e finanziano i fondamentalisti islamici in un generale tripudio del commercio delle armi.
L’Europa balbetta, incapace di avere una propria gestione delle crisi e un esempio lo è ora la questione dell’Ucraina dove Putin qualche ragione ce l’ha visto che in fondo l’est ucraino è russo per lingua, tradizioni, storia, religione.
Non capisco perché l’Italia non debba fare anche i propri conti proprio nei rapporti con la Russia e sarei più cauto a sposare le tesi americane in politica estera (il rispetto dei diritti umani violati da Putin è un’altra cosa) perché alla fine da una crisi sarà proprio l’Europa a rimetterci, non gli USA, e tutti abbiamo da perderci se all’est scoppiasse l’ennesimo conflitto europeo..
BRAVO RENZI
Ho visto e sentito Matteo Renzi a “Porta a Porta” in una delle sue pluriquotidiane apparizioni TV e devo dire che ha ragione quando invita gli italiani a non vedere sempre nero, a non lamentarsi per tutto, a reagire e a pensare in positivo.
Giusto, quindi, ma è altrettanto vero che gli italiani si chiedono – dopo 16 mesi di governo – dove siano finiti i buoni propositi e le promesse del leader vista la modesta realtà delle sue riforme, valutando da una parte gli slogan e dall’altra la sua (non) concretezza.
Su troppi temi le risposte non vengono e le riforme attuate mi sembrano ben lontane da portare a risultati, mentre quelle più utili si incagliano per strada.
Inoltre Renzi sta portando avanti una “sua” gestione assolutistica delle cose dove “un uomo solo al comando” (lui) non solo impone scelte dentro e fuori al suo partito ma pensa a sistemare gli amici (suoi) in tutti i centri di potere, come sta per esempio dimostrando in questi giorni alla Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte di tutti gli italiani.
DEDICATO ALL’OCCIDENTE
Un mio amico e lettore, Piero M., mi ha mandato il testo un discorso che Solzenicyn – il dissidente sovietico a lungo incarcerato sotto il regime comunista – tenne come prolusione ad incontro accademico tanti anni fa: credo sia utile una sua lettura per qualche riflessione:
….Il declino del coraggio é la caratteristica più sorprendente che un osservatore può oggi riscontrare in Occidente. Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile, sia nel suo insieme che separatamente, in ogni paese, in ogni governo, in ogni partito politico e, naturalmente, nell'ambito delle Nazioni Unite. Il declino del coraggio é particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell'intera società. Vi sono ancora molte persone coraggiose, ma non hanno alcuna determinante influenza sulla vita pubblica.
Funzionari politici e classi intellettuali presentano questa caratteristica, che si concretizza in passività e dubbi nelle loro azioni e nelle loro dichiarazioni, e ancor di più nel loro egoistico considerare razionalmente come realistico, ragionevole, intellettualmente e persino moralmente giustificato il poter basare le politiche dello Stato sulla debolezza e sulla vigliaccheria. E questo declino del coraggio, a volte raggiunge quella che potrebbe essere definita come una mancanza di carattere, sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità da parte degli stessi funzionari politici quando trattano con governi deboli, con paesi privi di sostegno o con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza.
Si hanno invece silenzio e paralisi quando si tratta di affrontare governi potenti e forze minacciose, con aggressori e terroristi internazionali. E’ necessario sottolineare che fin dai tempi antichi il declino del coraggio è stato considerato il primo sintomo della fine…”
AI LETTORI – ATTENZIONE !
Nelle scorse settimane ho ricevuto molte segnalazioni di lettori de IL PUNTO che a volte, improvvisamente, non lo ricevono più e senza capirne il motivo. Se questo capitasse in futuro anche a voi e siete invece interessati alla sua lettura per favore comunicatemelo per poter effettuare i dovuti controlli ed eventualmente reinserire il vostro indirizzo.
HO REINSERITO GLI AUTO-CANCELLATI degli ultimi tempi, SCOPRENDO PERO’ CHE A VOLTE “IL PUNTO” NON ARRIVA SOLO PERCHE’ FINISCE NELLE VOSTRE “SPAM” E DA LI’ VA TOLTO SENZA NECESSITA’ DI UN NUOVO INVIO.
Grazie della amicizia e della collaborazione mentre mi scuso per i disguidi, ricordando che IL PUNTO – dal giorno successivo alla sua pubblicazione settimanale – è comunque sempre riprodotto anche sul mio sito www.marcozacchera.it