Dopo la mostra al museo dell’Ara Pacis nel 2010, Marc Chagall ritorna al Chiostro del Bramante con “Love and Life” fino al prossimo 26 luglio.

Dopo la mostra al museo dell’Ara Pacis nel 2010, Marc Chagall ritorna al Chiostro del Bramante con “Love and Life” fino al prossimo 26 luglio. Sarà possibile ammirare, per la prima volta in Italia, 140 lavori provenienti dalla collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme. Patrocinata da Roma Capitale l’esposizione, curata da Ronit Sorek, è prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group. L’Israel Museum, fondato nel 1965, contiene opere d’arte inerenti la cultura ebraica, dalla preistoria fino al periodo contemporaneo e l’artista, ebreo bielorusso nativo di Vitebsk, vi donò numerose opere, oggi eccezionalmente concesse in prestito per festeggiare 50 anni dalla sua fondazione. Immergendosi nel percorso espositivo si conferma la peculiarità di un artista originalissimo che con la sua longevità arrivò a 97 primavere, esprimendosi in varie arti figurative come pittura, scultura, mosaico, scenografia, scrittura e incisione. Quest’ultima si ritrova ampiamente in una sezione dedicata, che mostra le opere eseguite con le diverse tecniche litografiche e di incisione. Proprio nella terza sala è possibile ammirare una gigantografia, che riproduce l’ambiente della stamperia Mourlot di Parigi, con i suoi antichi torchi, dove lavorava Chagall, luogo frequentato anche da Picasso, Matisse, Braque e Giacometti. Ma il leit motiv per cui ha sempre riscosso successo è l’amore, come dichiarava: «Solo l'amore mi interessa. Sono a contatto solo con cose che hanno a che fare con l'amore». Un amore espresso per il suo villaggio, sua moglie Bella, più volte immortalata, la natura, l’ebraismo. In questa esposizione si ritrova uno Chagall inedito, tra le molte opere in bianco e nero, le radici della sua natìa Vitebsk, descritta nella serie Ma Vie (My Life), all’incontro con la prima moglie Bella, di cui illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, pubblicati dopo la sua prematura scomparsa. Un altro tema che sempre esercitò un grande fascino fu La Bibbia, frutto del suo legame con la religione ebraica e della salvezza dalle persecuzioni, di cui fu oggetto con la sua famiglia. Il suo rapporto tra l’arte e la letteratura viene sottolineato dall’illustrazione per il frontespizio de Le anime morte di Nicolaj Gogol e quindici delle novantasei tavole – acqueforti – del 1948. Il suo forte rapporto con la Francia si esplica ancor di più con le illustrazioni delle favole di La Fontaine, con diciotto tavole in tecnica acquerello, acquaforte e gouache. Un’esposizione che può attrarre tutte le età, con proiezioni video che permettono di vedere come quattro sue opere prendono forma piano piano, come il suo “tocco onirico” che lo ha reso celebre, misto alla sua decisa bravura coloristica. Un sottofondo sonoro rende multisensoriale l’intera esperienza percettiva. L’ultima sezione conclude il percorso, esaltando il suo cromatismo e il tema degli innamorati, immortalato dalla figura di sua moglie Bella, con stato d’animo sognante, senza dimenticare il soggetto floreale. Sognare con la tecnologia sembra sia possibile anche con Chagall, poiché a conclusione del percorso, sarà possibile immergersi in uno dei suoi quadri più celebri La passeggiata, oggi al museo di San Pietroburgo, ma in mostra presente una gouache del 1919 e riprodotto nel 1993 in un francobollo bielorusso. Riproducendo in schermo questo dipinto ci si può posizionare di fronte e una telecamera riproduce la nostra figura al suo interno, permettendo al visitatore di immortalarsi in un originale “scatto d’autore”.

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