I VESTITI DEI SOGNI A PALAZZO BRASCHI

Sognare attraverso personaggi storico-letterari, sognarli attraverso il cinema, percepirne le sensazioni grazie alla perizia di “mani sapienti”; è attraverso il “linguaggio” dei costumi che è stata allestita la mostra “I vestiti dei sogni”, e rimarrà aperta fino al 22 marzo nell’appropriata cornice del Museo di Palazzo Braschi a Roma. Un patrimonio ormai divenuto uno dei fiori all’occhiello del “made in Italy” con un settore inimitabile e per questo da salvaguardare, tramandare e difendere, frutto di un artigianato che nella sua peculiarità, evidenzia professioni preziose, grazie alle quali un attore può ancor meglio sentirsi parte integrante del ruolo che interpreta. L’esposizione, promossa da Zétema Progetto Cultura, Equa di Camilla Morabito e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è curata da Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. Per la prima volta vengono accomunati oltre un centinaio di abiti, con così tanti nomi prestigiosi che illustrano la storia del cinema mondiale, estrapolando vincitori di ben dodici premi Oscar tra storiche sartorie, come la “bottega” di Umberto Tirelli, attiva da cinquant’anni, capace di crescere e valorizzare capiscuola come Piero Tosi, cui si devono gli indimenticabili abiti de “Il Gattopardo” (vedi foto), nonché un meritato Oscar 2014 alla carriera. Tra i suoi allievi diretti Gabriella Pescucci, vincitrice nel 1993 con “L’età dell’innocenza”, fino a Milena Canonero nel 1976 con “Barry Lyndon”, nel 1982 con “Momenti di gloria” fino al 2007 per “Marie Antoinette”, oggi nuovamente in lizza con “The Gran Budapest Hotel” di Wes Anderson . La Maison Gattinoni con Maria De Matteis, dove è possibile ammirare gli abiti indossati da Audrey Hepburn in “Guerra e Pace” del 1956 o la sartoria Farani con Danilo Donati, la cui sede di via Dandolo, fu oggetto nel 2003 di centinaia di visitatori, in occasione delle giornate romane del FAI di primavera. Per dare vita ad abiti così importanti un sapiente allestimento luci è stato affidato a un nome di non minore importanza: Luca Bigazzi. Tra i più apprezzati direttori della fotografia, ultimo esempio “La grande bellezza”, ha valorizzato con Mario Nanni, i tanti abiti, enfatizzati da una luce magica, pur mantenendone la naturalezza dei tessuti. Percorrendo le sale si può rivivere e apprezzare la realtà che ha reso e rende possibile un’arte così unica, con un percorso immaginato lungo l’arco cronologico di un secolo, introdotto con l’omaggio all’ultimo nostro già citato premio Oscar, il mantello cangiante, indossato da Sabrina Ferilli e il completo con giacca vermiglio di Toni Servillo, della sartoria Cesare Attolini, così dandy “terzo millennio”, già divenuta un cult, disegnati da Daniela Ciancio. Si procede tuffandosi nel passato con Francesca Bertini, diva del nostro cinema muto, e il raffinato scialle indossato per interpretare “Assunta Spina”, fino a Piero Gherardi e il sodalizio con Federico Fellini, enfatizzato dalla locandina della mostra, che raffigura Sandra Milo in “Giulietta degli spiriti” e la vincita di due Oscar nel ’62 e ’64 per “La dolce vita” e “Otto e mezzo”. Il dialogo trasversale tra le arti, che ben si sposa con le opere già presenti, si accomuna con una lunga serie di bozzetti in acquerello, accompagnati dallo stesso del prossimo film di Matteo Garrone “Il racconto dei racconti”, su disegni di Massimo Cantini Parrini. Un angolo è stato completato dagli accessori, dettaglio di indiscussa importanza, con i copricapi, le parrucche e le calzature, rispettivamente opera degli atelier Pieroni, Rocchetti e Pompei. Ma il sogno continua con gli abiti di “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli”, “Edipo Re” di Pasolini, Anna Magnani e il tutù di “Bellissima”, fino alle atmosfere curiali di “Habemus Papam”. L’indimenticabile simpatia de “Il Marchese del grillo” si accompagna ad altri grandi talenti, per concludersi con il completo indossato da Elio Germano per “Il giovane favoloso”. E’ arrivato dalla produttrice Francesca Cima, il suggerimento di trasferire in futuro la mostra all’Expo di Milano, ma per ora sarà possibile integrare un percorso guidato con attività didattiche per scuole e adulti dietro prenotazione, permettendo di svelare il lavoro svolto dietro le quinte, che continua a dare forma ai nostri sogni.
I vestiti dei sogni: la scuola italiana dei costumisti per il cinema 17 gennaio- 22marzo 2015
Orario: dal mart alla dom ore 10-19 (lun chiuso).
Museo di Roma – Palazzo Braschi, Piazza Navona, 2 – Piazza San Pantaleo, 10.

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