Una spiegazione evangelica per Giuliano Ferrara ossessionato dall’Islam

Le ormai note parole di papa Francesco: “Se dici una parolaccia su mia mamma ti devi aspettare un pugno”, non sono piaciute a Giuliano Ferrara, che ha scritto: “Perché il Papa ha parlato in modo da essere identificabile come il tutore dell' autodifesa della dignità delle religioni invece che come il custode della sacralità della vita umana e del diritto alla libertà d' espressione?.. Non ha perso la brocca, il Papa, il che sarebbe umano, possibile, riparabile. C' è dell'altro. C'è la convinzione, comune al Papa e a molta cultura irenista occidentale, che si debba convivere con l'orrore, che il distacco concettuale e spirituale dell'islam dalle pratiche violente del jihad è una conquista che spetta eventualmente all'islam di realizzare, alla fine quel che conta è non perdere il contatto con l'universo islamico, e la chiesa sa bene, ben più e meglio di altri, che il nemico violento non è il terrorismo ma l'idea coranica radicalizzata di cui il terrorismo è il frutto… Non è una gaffe. E' di più e peggio… “. Ce n’è abbastanza per capire che l’ossessione dell’islam ha fatto perdere la brocca al simpatico giornalista. Intanto c’è da osservare che le oscene vignette di Charlie Hebdo, non sbeffeggiano sguaiatamente solo la religione islamica, ma anche la religione cristiana. Ma oggi che cosa avrebbe potuto dire Gesù Cristo se avesse visto quelle vignette? Sicuramente avrebbe detto: “Se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me (non i bambini, come molti credono, ma i suoi seguaci), è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! Se la tua mano o il piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te” (cfr Matteo 18), Questo sicuramente avrebbe detto, e Giuliano Ferrara lo avrebbe preso alla lettera come ha fatto col Papa, e avrebbe detto: “Non è una gaffe. E’ di più e peggio”. E allora, per far comprendere al bravo giornalista come stanno le cose, conviene riportare il commento degli esegeti alle parole di Gesù: “E’ un’iperbole che serve a mettere in risalto la gravità del crimine commesso da colui che o con la sua condotta o per diretta seduzione fa deviare dalla fede un credente”. Ecco, gentile Giuliano Ferrara, il “pugno” del Papa è un’iperbole che serve a mettere in risalto la gravità del crimine di coloro che insultano le religioni”.

Renato Pierri

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