… ora che è stata stabilita la verità  sulle ignobili accuse rivolte al Consiglio dell’Ordine di Roma…

Care Colleghe e cari Colleghi,

ora che è stata stabilita la verità sulle ignobili accuse rivolte al Consiglio dell’Ordine di Roma, sento la necessità di esprimere il mio più profondo ringraziamento all'Avvocatura romana e a quella di tutta Italia, per aver offerto un eccezionale sostegno all'Istituzione forense capitolina, oggetto da due anni e mezzo di inauditi attacchi giudiziari e a mezzo stampa inventati e condotti, senza alcuno scrupolo, da chi aveva il solo scopo di ricavarne un vantaggio elettorale personale.

Nessun vero Avvocato, infatti, ha mai dubitato neanche per un minuto dell'integrità morale che ha contraddistinto questo Consiglio e che continua ad illuminarne il percorso. Siamo estremamente fieri di esserci posti, in questo triennio, al servizio esclusivo della categoria forense, ricevendone in cambio continue attestazioni di stima. Siamo orgogliosi di avere restituito dignità e prestigio a questa Avvocatura che merita di essere rappresentata con grandissimo impegno e senza compromessi.

E’ stata stabilita la verità, dicevo, ma se da un lato ciò dimostra che le accuse rivolte al Consiglio dell’Ordine sono insussistenti, dall’altro mette a nudo il vero problema: l’assoluta mancanza di scrupoli, da parte di qualcuno, nel gettare fango sulla categoria pur di trarne quel vantaggio elettorale e politico che non ha la capacità di raggiungere con un legittimo confronto attraverso le idee e le azioni.

Ma questi soggetti di idee proprio non ne hanno e le uniche azioni da loro compiute sono state indirizzate a:

• Una denuncia per abuso d’ufficio (ovviamente conclusa con assoluzione per insussistenza del fatto)

• Una richiesta di commissariamento dell’Ordine di Roma da parte del CNF (ovviamente del tutto ignorata dal Ministero della Giustizia, vista la sua totale infondatezza)

Proprio così! Nessun’altra iniziativa o proposta che riguardasse i veri problemi dei Colleghi!

Tutto il loro impegno è stato rivolto solo a gettare fango sulle Istituzioni, ad esercitare pressioni nella vana speranza di trarne qualche vantaggio politico personale e a tentare di cooptare alcuni dei Consiglieri in carica con promesse di future ottime prospettive, affinché spingessero il Consiglio alla crisi.

Purtroppo queste parossistiche pressioni su chiunque avesse qualche possibilità di influire sulla vicenda hanno anche prodotto qualche “effetto collaterale”.

Infatti, poiché il PM aveva già disposto l’archiviazione della denuncia per abuso d’ufficio, la vecchia nomenclatura del CNF, da anni contrastata dal Consiglio di Roma, predisponeva una relazione secondo la quale, in merito all’assunzione a tempo determinato di un addetto alla comunicazione, all’Ordine di Roma si sarebbero dovute applicare le norme relative alla Pubblica Amministrazione e a causa di ciò, ne proponeva addirittura il commissariamento.

Purtroppo per lo stesso CNF, non solo ciò è risultato totalmente insussistente, ma è stato un poderoso autogol avendo attirato l’attenzione sul fatto che lo stesso CNF aveva assunto, tramite la sua Fondazione, il proprio responsabile della comunicazione per chiamata diretta e addirittura a tempo indeterminato, sostenendo trattarsi di un rapporto di diritto privato. Ovviamente, quando ciò è venuto alla luce, lo stesso CNF ha tentato goffamente di nascondersi dietro ad un dito, negando l’accesso agli atti.

Se non si stesse giocando sulle già provate condizioni dell’Avvocatura, ci sarebbe da sorridere.

Ed invece giù articoli di stampa a tutto spiano che paventavano rinvii a giudizio e scioglimenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, con titoli roboanti: “Bufera sull’Ordine degli avvocati”, “Ordine degli avvocati: Consiglio da sciogliere”, “Ordine degli Avvocati. Il Presidente va processato”, e così via …

E come se questo non bastasse, ecco lo “strano” supporto di tante lettere anonime scritte spesso con lo stesso carattere ed inviate per posta o per email alle maggiori rappresentanze istituzionali forensi e ministeriali, oltre che a numerosissimi Colleghi, da:

– quattro associazioni forensi inesistenti (febbraio 2013)
– “Avvocatura Pulita” da indirizzo inesistente (maggio 2014)
– sedicente “Costituendo Comitato Associazioni Forensi Romana” (maggio 2014)
– “Luca, giovane avvocato romano” (maggio 2014)
– “Avvocatura romana onesta” (settembre 2014)

Giunti a questo punto, ora che questi ignobili disegni sono miseramente falliti, mi auguro che tutti gli Avvocati (romani e non solo) non dimentichino mai i nomi di quei personaggi che non hanno esitato un attimo a gettare fango sulle nostre Istituzioni.

Dall’altra parte, invece, dobbiamo ricordare con grande ammirazione gli attuali Consiglieri che hanno dimostrato altissima integrità morale nello stringersi intorno all’Istituzione proteggendola da quelle “sirene” pronte, pur di farla cadere, ad offrire cariche e poltrone prestigiose a destra e a manca. Eccoli questi galantuomini: Riccardo Bolognesi, Fabrizio Bruni, Antonio Caiafa, Alessandro Cassiani, Pietro Di Tosto, Antonino Galletti, Mauro Mazzoni, Aldo Minghelli, Roberto Nicodemi, Matteo Santini, Mario Scialla, senza scordare Donatella Cerè ora rappresentante romana alla Cassa Forense (anche lei, peraltro, oggetto due anni e mezzo fa di una denuncia anonima per turbativa d’asta, presentata da una società inesistente con un amministratore di fantasia, ovviamente archiviata).

Grazie ancora a tutta l'Avvocatura romana, che ha dimostrato il suo affetto e la sua vicinanza nelle più disparate occasioni: due elezioni dei Delegati al Congresso Nazionale Forense, una elezione per i Delegati alla Cassa Forense, tre assemblee di approvazione del bilancio.

Gli Avvocati romani sempre hanno detto di no con il loro voto a chi, non avendo null'altro da proporre, è ricorso alla politica del discredito e delle vuote parole.

Ad maiora,

Mauro Vaglio

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