Ex inceneritore Saspi a Lecce. Dopo la pubblica denuncia dello "Sportello dei Diritti", la Procura di Lecce ordina il sopralluogo per fare chiarezza

Lo scorso 26 luglio lo “Sportello dei Diritti”, il solo ricordare l’esistenza di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce circa l’area ex Saspi nei pressi della tangenziale Est di Lecce, partita dall’esposto di un proprietario di un terreno vicino che ha ipotizzato la contaminazione dell’area, causava le pronte reazioni della politica locale che con un coro quasi unanime ha chiesto di far luce, andando a caccia di presunti veleni nei terreni e nelle acque prossime al vecchio inceneritore, da tempo in disuso, che per decenni ha bruciato i rifiuti di Lecce.In data odierna, quindi, apprendiamo con soddisfazione del sopralluogo dei carabinieri del Noe di Lecce, guidati dal maggiore Nicola Candido, e dei consulenti già designati da tempo, Mauro Sanna (chimico) e Cesare Carocci (geologo). Questa volta, alla presenza dei vigili del fuoco del Nucleo antibatteriologico (Nbcr) arrivano le ruspe, personale dell’Arpa e dell’ufficio tecnico comunale – ci auguriamo – per fugare ogni dubbio circa l’eventuale sussistenza di sostanze inquinantiGiovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dunque, esprime soddisfazione perché una volta accesi i fari dell’opinione pubblica è partita ancora più spedita la macchina della Giustizia su una questione assai annosa per la quale finalmente potrà venire a galla la verità ed eventuali responsabilità, perché – come avevamo già specificato la scorsa estate – la sola idea una potenziale “bomba ecologica” alle porte della città, non poteva più essere tollerata.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: