Considerazioni su un articolo dell’Huffington Post

Su l’Huffington Post del 1 settembre, il sacerdote e scrittore Mauro Leonardi si chiede: «Perché se un prete fa sesso con una donna o peggio con una suora – che comunque sono persone adulte, libere e consenzienti – la punizione ecclesiale cade immediata come una mannaia e invece c'è tanta lenta pesantezza con i bambini?». E dà due spiegazioni: «La prima… è le scoperte evidenziate dalla medicina in modo assoluto e certo, quelle che riguardano i profondissimi danni strutturali arrecati al bambino dalla violenza sessuale, non vengono accettate da un certo clero. C'è ancora chi pensa che l'aborto sia peggio della pedofilia». E poi: «Se però il parroco e la suora cominciano a fare sesso… la chiesa istituzione vive questa carnalità come un adulterio perché paradossalmente l'essere “sposa di Cristo” significa per preti e suore vivere “la verginità”: e quindi, se fanno l'amore, io, “chiesa istituzione”, mi sento tradita. E vivo questo tradimento come lo ha sempre vissuto la società contadina, patriarcale e sacrale di venerata memoria. È facile capire come l'espulsione non sia altro che un omicidio sublimato». Con tutto il rispetto per Mauro Leonardi, però questa mi sembra davvero grossa: a tal punto la chiesa istituzione si sentirebbe sposa, da sentirsi tradita se un prete fa l’amore. E poi, tradita da chi? Il prete non è lo sposo della chiesa istituzione. Il tradito, in tal caso, sarebbe Cristo. Oppure la chiesa istituzione a tal punto si sente Cristo, da sentirsi tradita? Ma ragionando alla stessa maniera, la Chiesa dovrebbe sentirsi a tal punto madre, da reagire con fermezza quando toccano i suoi figli. Ed invece agisce con “lenta pesantezza”. La verità è un’altra, e la domanda andrebbe formulata in modo diverso: Perché la Chiesa ha dato sempre grande importanza al peccato dell’adulterio, e pochissima importanza al peccato della pedofilia? Oppure: Perché gli uomini, i maschi, hanno sempre dato tanta importanza all’adulterio e pochissima importanza alla pedofilia? La punizione, infatti, da parte dei maschi e quindi anche da parte degli uomini della Chiesa, è conseguente a questo modo diverso di valutare le due colpe. Ma quali i motivi di questa diversa valutazione? Non è facile dare risposte. Uno dei motivi potrebbe essere che, anche se spesso in senso negativo, alla donna è sempre stata data importanza, e di conseguenza importante è anche il peccato consumato con lei. Ai bambini non è mai stata data importanza e di conseguenza non importante è anche il peccato consumato con loro. Oggi per fortuna le cose sono cambiate, e stanno cambiando anche per la Chiesa, ma è un fatto che nel Vangelo non c’è un minimo cenno al peccato della pedofilia, e neppure nell’’Antico Testamento. Il termine “pedofilia” non esiste nel Catechismo della Chiesa cattolica.

Miriam Della Croce

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