Eugenio Scalfari si è inventato un papa

La Repubblica 11 giugno 2014: «Voi pensate che i corrotti, quanti fanno la tratta delle persone umane o i fabbricanti di armi siano davvero felici? Non lo sono”. Sappiano che “nell'aldilà dovranno rendere conto a Dio” del male compiuto. E “dall'altra parte” non porteranno con sé né “soldi, né potere, né orgoglio”. E' attraverso una riflessione, diretta e impietosa come un anatema, che Papa Francesco illustra l'inferno che attende chi lucra sull'onestà altrui, sulle guerre e sulla pelle degli altri, nel corso dell'Udienza Generale seguita da oltre 35mila persone in piazza San Pietro».

La Repubblica 21 settembre 2014, a firma di Eugenio Scalfari: «La dottrina tradizionale insegnava che l'anima è immortale. Se muore nel peccato lo sconterà dopo la morte del corpo. Ma per Francesco evidentemente non è così. Non c'è un inferno e neppure un purgatorio. Per le anime che non sono scomparse nel nulla c'è la beatitudine d'essere ammesse alla luce del Dio che le ha create. E quando la nostra specie cesserà di esistere, “la luce di Dio sarà tutta in tutti”. Questa è la visione di Francesco». Questa, in realtà è la visione di Eugenio, che si è inventato un papa al quale ogni tanto attribuisce concetti mai espressi da papa Francesco.

Ora, Eugenio Scalfari, persona simpatica e intelligente, esperta di politica ed economia, perché non si limita a parlare di politica ed economia? Come può parlare di religione cristiana se è arrivato a 90 anni per scoprire che Pietro era sposato? Nello stesso articolo scrive: «Discutendone con don Paglia ho appreso una circostanza che ignoravo e che penso sia ignorata da gran parte delle persone: l'apostolo Pietro aveva moglie».

Elisa Merlo

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