La Chiesa d’oggi non ha nulla da spartire con la prima comunità  dei credenti

Trascrivo alcune parole dell’omelia pronunciata da papa Francesco per la canonizzazione di Giovanni XXXIII e di Giovanni Paolo II : “Queste sono la speranza e la gioia che i due santi Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza. Questa speranza e questa gioia si respiravano nella prima comunità dei credenti, a Gerusalemme, di cui ci parlano gli Atti degli Apostoli (cfr 2,42-47). E’ una comunità in cui si vive l’essenziale del Vangelo, vale a dire l’amore, la misericordia, in semplicità e fraternità”. Riporto un paio di versetti citati dal Pontefice, per un confronto con la Chiesa attuale, compresi i partecipanti alla splendida cerimonia: “Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno” ( At 2,44 – 45). Come si vede, non si donava solo speranza e gioia, e neppure si faceva l’elemosina. Si teneva ogni cosa in comune.
Elisa Merlo

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