Caparezza torna martedì 22 aprile con “Museica”

Milano. “Museica” è il titolo del nuovo cd di Caparezza, in uscita martedì prossimo, 22 aprile.

“È un crocevia di tre parole – ha detto l’artista a proposito del titolo – Prima di tutto museo, perché ogni canzone parte da un’opera pittorica, poi la mia musica ed infine il mio album numero 6; é stato registrato nella mia casa di Molfetta e mixato a Los Angeles dal pluri-blasonato Chris Lord Alge, ed essendone sia l'autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo primo disco”.

L’album prende spunto dal mondo dell’arte.

“Dopo aver visitato doversi musei, ho capito che potevo raccontare ciò che mi piace – ha confessato – L’immaginazione e l’arte mi hanno colpito anche se non sono un esperto di storia dell’arte ma mi son informato perché volevo fare di più, con tanti riferimenti alle cose più semplici, ironiche e buffe; la mi cifra stilistica statica mi ha spinto ad interessarmi di un argomento, anche se non lo faccio mai. Ogni brano del disco prende spunto da un'opera pittorica che diventa pretesto per sviluppare un concetto”.

“Avrai ragione tu (ritratto)” ha un testo particolare.

“Parla della mia follia, ritratto delle mie posizioni, sociali e politiche – ha affermato – Chiedo scusa a tutti i destinatari delle mie invettive e di fatto ritratto le mie posizioni ma solo perché me lo ordina il plotone di bolscevichi che alberga nella mia testa. Anche questa è una canzone ironica, tratto temi di sinistra, gioco con questo immaginario e alla fine mi accoglie un coro russo, una follia come il bacio tra Leonid Breznev ed Erich Honecker dipinto da Dmitri Vrubel sul muro di Berlino”.

Caparezza ironizza anche per un brano impegnativo come “Troppo politico”.

“È un’affermazione che ho percepito dai miei detrattori – ha ammesso – La mia voglia di disimpegno mi ha spinto a scherzarci su e affronto questo argomento in maniera anche blanda, perché non so se prenderla come offesa o complimento; il quadro di riferimento é “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo”.

Dissacrante è “Non me lo posso permettere”.

“Non solo economicamente anche se parto dal pretesto economico – ha riflettuto – È un brano ispirato ai “Tre studi di Lucian Freud”, un trittico del pittore irlandese Francis Bacon, una delle opere più costose della storia di oltre 140 milioni di dollari che mi ha offerto lo spunto per sviscerare la frase più pronunciata a gratis di questi ultimi anni. Scioperare non ce lo possiamo permettere perché si perde il posto di lavoro, come denunciare un malavitoso perché si rischia la propria vita: è un mantra del nostro tempo”.

Caparezza ha poi parlato di alcuni altri brani del disco, da “Mica Van Gogh” (Ho fatto un parallelo tra la vita di questo artista e quella di una persona qualunque, tra le prostitute e la mariuana: ho scelto Van Gogh. Grazie Amsterdam. Arrivo alla conclusione che il folle non era Van Gogh e ho scoperto così che l'assassino non era il maggiordomo), a “Figli d'arte” (Ho esaminato il lato oscuro di questo rapporto, come può vivere un figlio di una celebrità, privilegiato per conoscenza televisive, discografiche, senza aver fatto la gavetta, una passione forte che finisce per diventare un buco nero. Io li ho nobilitati).

Caparezza sarà di nuovo in tour a partire dal mese di giugno, il 13 all’Arenile Reload di Napoli, il 14 giugno all’Acqua in Testa di Bari, il 22 all’Estate Rock Festival di Sogliano al Rubicone (Fc), il 26 al Gru Village di Grugliasco (To), il 27 al Sherwood Festival di Padova, l’11 luglio al City Sound di Milano, il 17 alla Fiera della Musica di Azzano Decimo (Pd), il 19 al Goa-Boa Festival di Genova, il 20 al Collisioni Festival di Barolo (Cn) e il 22 a Rock in Roma.

Franco Gigante

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