Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana: Camp Liberty

Le dichiarazioni del Mullah Pour-Mohammadi sull'estradizione dei residenti di Camp Liberty mirano a preparare il terreno per un altro massacro a Camp Liberty
Avvertimento della Resistenza Iraniana, di 8000 giuristi e gruppi parlamentari agli Stati Uniti e alle Nazioni Unite riguardo la salvezza e l'incolumità dei residenti di Camp Liberty, per le quali si sono essi stessi molte volte impegnati
Il 9 Marzo, il criminale mullah Mostafa Pour-Mohammadi, Ministro della Giustizia del regime teocratico, ha chiesto senza pietà l'estradizione dei membri del PMOI presenti a Liberty agli assassini che governano l'Iran, dicendo: “La consegna dei membri del PMOI all'Iran non ha bisogno di una richiesta ma, visto che il Ministro della Giustizia iracheno ha dato questo suggerimento, noi presenteremo nuovamente una richiesta ufficiale perché vengano consegnati ai nostri tribunali. Questi individui sono criminali e colpevoli, e devono essere consegnati ai nostri tribunali in modo che possiamo valutare i loro reati e questa questione non necessita di una richiesta speciale, secondo noi…. questi membri del PMOI dovranno affrontare la loro punizione”. (agenzia di stampa FARS, affiliata all'IRGC)
Queste dichiarazioni di Pour-Mohammadi, uno degli elementi più sanguinari del regime teocratico e uno dei principali responsabili del massacro di 30.000 membri del PMOI e di combattenti per la libertà detenuti nel 1988, indicano le subdole intenzioni del regime dei mullah, e del suo governo subalterno in Iraq, di compiere un enorme massacro a Camp Liberty. Questo è un avvertimento ai funzionari ONU e U.S.A. perché intraprendano un'azione efficace ed immediata per proteggere i residenti di Camp Liberty.
Avviato alla distruzione e al culmine di una crisi fatale, con il diffondersi delle proteste popolari, per terrorizzare la popolazione ed aumentare l'atmosfera di terrore, il fascismo religioso al potere in Iran ritiene il massacro dei membri del PMOI, i quali ispirano la lotta del popolo iraniano, la sua sola via di salvezza. Il regime teocratico sta progettando di oscurare queste misure criminali approfittando dei negoziati sul nucleare per guadagnarsi il silenzio degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite, in modo da causare le minime ripercussioni per queste sue atrocità.
Il 2 Marzo, il Ministro della Giustizia iracheno Hassan al-Shammari, aveva annunciato: “In base ad un accordo stipulato tra l'Iran e l'Iraq sullo scambio dei prigionieri, l'Iran può chiedere l'estradizione dei membri del MKO”. (sito web del Consiglio Supremo Islamico dell'Iraq, ISCI – 2 Marzo)
“I ministro della giustizia iracheno ha precisato che se l'Iran chiederà l'estradizione dei membri del MKO, l'Iraq li consegnerà all'Iran”. (Agenzia di Stampa FARS – 2 Marzo 2014)
Immediatamente i rappresentanti dei residenti, gli avvocati, le delegazioni parlamentari e i difensori dei diritti umani hanno chiesto una reazione chiara e decisa da parte degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite su queste dichiarazioni illegali ma, l'averle ignorate, ha fatto sì che una settimana dopo l'aguzzino capo Pour-Mohammadi, sia ora incoraggiato a ripetere le sue criminali affermazioni.
Il 2 Marzo, il rappresentante dei residenti ha scritto al Segretario Generale dell'ONU e ai funzionari degli Stati Uniti: “…. i ripetuti avvertimenti dei residenti e dei loro rappresentanti durante tutto il 2013, sui complotti del regime iraniano e del Governo dell'Iraq per compiere un bagno di sangue ad Ashraf e Liberty, sono stati ignorati e non sono state prese misure preventive a questo riguardo. Perciò, a nome dei residenti di Liberty e per prevenire un'altra catastrofe umanitaria, io vi chiedo …. di presentare il caso al Consiglio di Sicurezza”.
A nome dei legali dei residenti di Camp Liberty, il Comitato Internazione di Giuristi in Difesa di Ashraf (ICJDA), con i suoi 8000 membri di Stati Uniti ed Europa, con una lettera del 4 Marzo al Segretario Generale dell'ONU, ai funzionari degli Stati Uniti, a Lady Ashton e ai ministri degli esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania, hanno avvertito che: “Queste dichiarazioni totalmente illegali sono una palese violazione dei patti internazionali, ivi comprese le Convenzioni di Ginevra, il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR), la Convenzione Contro la Tortura e molte altre norme della Legge Umanitaria Internazionale (IHL) e della Legge Internazionale per i Diritti Umani. Queste dichiarazioni sono in palese violazione del Memorandum di Intesa firmato dal Governo dell'Iraq e dalle Nazioni Unite il 25 Dicembre 2011, che garantisce la sicurezza e l'incolumità dei residenti di Ashraf e Camp Liberty fino al loro trasferimento in paesi terzi”. Con questo avvertimento si è sottolineato che queste affermazioni sono “un reato grave passibile di condanna da parte degli organismi internazionali” e si è affermato che “i residenti di Camp Liberty sono tutte persone protette secondo la Quarta Convenzione di Ginevra. Come puntualizzato da numerose dichiarazioni dell'Alto Commissario per i Rifugiati, essi sono tutti rifugiati o richiedenti asilo che godono della protezione internazionale”.
Struan Stevenson, Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per le Relazioni con l'Iraq, ha scritto in una lettera indirizzata al Governo degli Stati Uniti e ai funzionari delle Nazioni Unite: queste dichiarazioni del Ministro della Giustizia iracheno “vengono espresse mentre numerosi rapporti indicano che i governi iraniano ed iracheno sono stati a stretto contatto ed hanno avuto stretti negoziati” per discutere “il pieno sostegno iraniano al terzo mandato da primo ministro di Maliki”, “l'assistenza iraniana a Maliki per la repressione delle proteste del popolo iracheno, in particolare nella provincia di Al-Anbar” e “in cambio, il governo iracheno ha promesso di appoggiare pienamente il regime di Bashar Assad, di fornire privilegi economici particolari al regime iraniano, di esercitare pressione e continuare a tormentare i residenti di Camp Liberty e di fare di tutto per deportare, arrestare o estradare i residenti del campo in Iran”.
Nella sua lettera Struan Stevenson ha chesto che, per prevenire una enorme catastrofe umanitaria, il caso di Camp Liberty venga presentato dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite al Consiglio di Sicurezza cosicché, attraverso decisioni vincolanti, venga garantita la sicurezza e l'incolumità dei residenti di Camp Liberty, vengano loro assicurati i requisiti minimi di sicurezza, garantito il rilascio dei sette ostaggi di Ashraf e condotta una inchiesta indipendente ed imparziale sulle atrocità commesse ad Ashraf il 1° Settembre 2013.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
11 Marzo 2014

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