Danni a carico solo e soltanto delle aziende agricole per eventi calamitosi

Taranto. La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, in merito al decreto n. 1851 del 24 gennaio 2014 relativo alla calamità nei territori dei comuni di Castellaneta, Ginosa, Laterza e Palagianello, esprime tutta la sua insoddisfazione per il mancato inserimento nel provvedimento di benefici reali per le aziende agricole colpite dall’evento calamitoso.

La Cia, sin dalle prime ore di diffusione del decreto, ha sollevato la questione nei confronti dell’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni.

Peraltro, proprio nei giorni successivi agli eventi calamitosi, la Cia si è adoperata affinché fosse chiaro sin da subito l’entità e la gravità di quanto accaduto, partecipando con propri tecnici e agricoltori ai vari sopralluoghi sui territori colpiti insieme all’Assessore Regionale Fabrizio Nardoni e i funzionari dell’UPA di Taranto, il dott. Giuseppe Marti, il dott. Angelo Bozza e il dott. Carmelo Perrone. Purtroppo, nonostante il lavoro svolto e le rassicurazioni da parte del ex Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, il risultato ottenuto è stato negativo, in quanto nel provvedimento di declaratoria non sono stati inseriti i benefici previsti dall’articolo 5 comma 2 (inclusi quelli previdenziali relativi all’art.8), che prevedono una riduzione degli oneri contributivi sulle giornate degli operai agricoli e la possibilità del rinvio delle cambiali agrarie. Ad ogni buon conto la Cia di Taranto confida nell’impegno dimostrato sin da subito dall’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni e degli stessi funzionari degli uffici regionali di Taranto, affinché in tempi rapidi si possa trovare la soluzione, per consentire alle aziende agricole di vedersi riconosciuti i danni subiti.

In questo particolare momento le aziende agricole hanno necessità di ricevere sostegni reali per il proseguo dell’attività e non di ”belle parole” vuote e senza sostanza.

Quanto accaduto non fa altro che dimostrare quello che la Cia va dicendo da diverso tempo; ad ogni calamità puntualmente “a parole” piovono risorse ingenti per il settore, nei fatti passano decenni prima che gli agricoltori possano vedersi “ristorarare”, seppur in maniera parziale, i danni.

Alcune considerazioni vanno comunque fatte, proprio per la frequenza e la violenza con la quale gli eventi calamitosi si abbattono sui territori, le imprese non possono attendere i “tempi biblici” della pubblica amministrazione per il riconoscimento dei danni, bisogna trovare le risorse, poiché fra i costi di produzione che le aziende sostengono vanno inserite quelli per le assicurazioni, a tutela del prodotto, delle strutture e dei sacrifici di una vita.

Ovviamente da parte dello Stato Italiano e della Unione Europea devono essere messe a disposizione maggiori somme, proprio per incentivare tali forme di assicurazione, snellire la parte burocratica relativa alla declaratoria di danni e aiutare in maniera rapida dopo pochi mesi, le aziende che hanno subito danni.

Franco Gigante

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