LA RIFORMA ELETTORALE PIà™ SEMPLICE: IL SINDACO D’ITALIA

Lo vogliono Renzi e Alfano e i centristi lo preferiscono come male minore.

La questione più complessa alla fine potrebbe risultare la più semplice da risolvere: la riforma elettorale. Renzi ne aveva proposte tre: Mattarellum, Modello Spagnolo, il Sindaco d’Italia. Ora sembra preferirne solo una, il Modello Spagnolo, d’accordo con Berlusconi per far fuori i piccoli partiti (Alfano? Centristi? SEL?).

Il primo, il Mattarellum l’abbiamo già conosciuto e largamente sperimentato e l’abbiamo scartato perché troppo maggioritario, perché costringe più partiti a fondersi in un’unica lista e nessuno vuole farlo; per giunta non assicura la governabilità perché può finire con un pareggio. Tanti collegi ad uno come all’altro partito o schieramento.

Il secondo, il Modello Spagnolo può produrre il formarsi di tre aggregazioni che rischiano di arrivare alla pari o con poco scarto costringendo a grandi coalizioni fra soggetti incompatibili: PD + FI + 5 Stelle + Centristi + Lega + Sinistra!!! Per giunta non prevede le preferenze e quindi mantiene il controllo dei capi partito.

Il terzo, il c.d. Sindaco d’Italia è il sistema di gran lunga preferito da tutti, fatta eccezione per Grillo che, si sa, ama il Porcellum attuale perché gli consente di scegliere i deputati e mantenere un controllo assoluto sulle tre liste.

Questo sistema è da preferire per diverse ragioni.

La prima è che è coerente con altri in uso da più di vent’anni. Infatti il sistema in vigore per comunali e regionali è più o meno il medesimo.

Seconda ragione è che consente il massimo di scelte: il Capo del Governo (Sindaco d’Italia appunto), la coalizione, il programma collegato, il proprio partito e il candidato/i attraverso la preferenza, proprio come alle comunali. Se nessuno schieramento raggiunge il 50% si passa al ballottaggio garantendo così al Capo del Governo la più ampia legittimazione democratica.

Terza motivazione a favore è la sua approvazione da parte della grande maggioranza degli italiani che conoscono il sistema, da tutto il potere agli elettori e quasi nulla lascia alle determinazioni dei capi dei partiti, è chiaro e semplice nella sua applicazione e non lascia dubbi sulla vittoria del primo arrivato, o al primo turno o al ballottaggio.

Se non viene accettato questo sistema è evidente che la volontà di NON FARE è prevalsa anche questa volta, oppure si vuole ripiegare su quello che resta del PORCELLUM dopo la sentenza della Corte Costituzionale: un sistema proporzionale senza premio di maggioranza. Si potrebbe anche andare al voto in questo modo e aprire una fase costituente con la rappresentanza piena e proporzionale di tutti gli italiani: forse potrebbe essere la soluzione più giusta!

Sicuramente meglio del Sistema Spagnolo oggi ribattezzato sistema RENZI-BERLUSCONI!

Luca Marconi

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