“Cambiamo tutto”, recitavano dai muri del VI municipio i manifesti elettorali del candidato presidente Scipioni lo scorso maggio. Ovunque lo sguardo andasse, lo slogan “cambiamo tutto”, campeggiava all'orizzonte impossibile da evitare. Ora “cambiare tutto” in un paese abituato al “tengo famiglia”; assuefatto al “do ut des” continuo di una classe politica indolente, spesso becera, oltremodo incapace o incompetente; stremato da una crisi economica senza precedenti dalla quale non vede sbocco; ebbene in un Paese siffatto, leggere su un manifesto elettorale che finalmente “si cambia tutto”, non può che rappresentare per l'elettore medio la fine dell'incubo: oh, ecco uno che rimetterà le cose a posto! Ecco un potenziale Presidente di Municipio che “cambiando tutto”, gestirà i fondi in maniera trasparente, dando a ciascuno l'opportunità giusta e il giusto compenso. Infatti. Allora, mettiamo il caso che il Comune di Roma, Assessorato
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