A bocce ferme, mi par di poter inquadrare nel seguente modo il panorama politico italiano. Abbiamo un capo dello stato che cerca di salvare il salvabile, ma ciò non gli riesce in quanto deve fare i conti con una masnada di personaggi che non lo ascoltano; del resto, lui non ha poteri per intervenire salvo quelli a difesa della costituzione. Il capo del governo, dimostrando sicurezza ed abilità, non riesce a convincere invece gli Italiani, i quali, smarriti, sono pervasi da una tale sfiducia istituzionale da fare di ogni erba un fascio, inserendo in questo fascio anche chi si sforzerebbe di fare qualcosa nel loro interesse. Per cui, mancanza di ascolto a Napolitano e senso epidermico di assoluta sfiducia nel capo del governo non giovano certo al raddrizzamento della barca che, salvo qualche miracolo dell’ultima ora, finirà per affondare in quanto il signor B. che, oltre ad aver già imbrogliato l’Italia ora si presta ad uno dei più ributtanti e stomachevoli ricatti: o mi liberate dalla galera oppure io faccio cadere il governo. E non è detto che non ci riesca perché si tratta di uomo perfido che ha da sempre gestito la politica come un mercato delle vacche, non solo, e che ha in mente qualcosa di “diabolico” per far saltare il palco. E ciò, sulla base di squallidi ricatti volti a determinare una tale turbolenza civile per la quale il paese non potrà più stare a galla. Io non mi fido neanche delle cosiddette “colombe” del Pdl in quanto, se fin qui hanno avuto la spudoratezza di salvarlo in varie occasioni affermando cose che non stanno né in cielo né in terra (caso Moubarak docet !), stanno al governo solo per convenienza e non certo per onestà intellettuale. A cominciare dal Vice-primo ministro. Di questi squallidi personaggi infatti non c’è da fidarsi, così come io avrei anche qualche sospetto sul capo del governo che sta insieme con questi personaggi per far di necessità virtù…altrimenti va a casa pure lui.
Alla luce di quanto precede, io penso che Grillo (le cui quotazioni sono in ascesa – parlano del 22 %) abbia una qualche ragione quando dice “tutti a casa” mettendo tutti allo stesso livello, anche se, a mio avviso, prendendo debite distanze da lui, ci sarebbe qualcuno da salvare.
Ora come ora il problema sta nelle reazioni alla decadenza del predetto ricattatore, realtà che potrebbe determinare un tale sconquasso istituzionale da avvicinarci alla Grecia, non sottacendo che non è per nulla scontato che, a seguito di questa turbolenza non disgiunta dalla precarietà finanziaria del Paese, non si pensi ad un alleggerimento di stipendi e pensioni per far fronte al debito pubblico. Si dice in giro che questo tipo di economia va cambiata e trasformata sulla base di nuovi parametri intervenuti, realtà questa che, secondo me, richiederebbe giocoforza la necessità di mettere in discussione un po’ tutto. A partire dalla vita quotidiana di ciascuno.
Come ? Ancora non si sa.
ARNALDO DE PORTI