So, come amante della democrazia e della nostra costituzione, di dire parole grosse ma, di questi tempi, alle parole serie non si da più ascolto né si leggono più in quanto sembrano essere diventate retaggio di una retorica dialettica di appartenenza alla cerchia delle sole persone oneste e per bene, le quali, da oltre un ventennio, non solo non trovano più spazio, ma vengono anche derise da chi, con i mezzi, è in grado di soffocarle sul nascere.
Ci sono infatti tanti, anzi troppi politici, ancorati ai mezzi dell’ex (?) potente di turno, i quali, per non perdere i loro privilegi, considerano la verità un sofismo: una sorta di olio “quattro-stagioni”, che usano sportivamente attraverso argomentazioni capziose e fallaci, solo apparentemente valide ma fondate invece su ambiguità ingannevoli ad arte, su frasi fatte il cui contenuto, stralciato da una frase a senso razionale compiuto, ma espresse demagogicamente da sole, possono sembrare vere. Ma così non è.Vai a: navigazione, ricerca
. Il guaio è che proferendole ogni giorno, esse finiscono per diventare di pubblico dominio, finendo – ahimè – per attecchire presso le fasce deboli, alimentando quel populismo massacrante e deviante, che uccide dentro e fuori. In questo, io trovo assoluta conferma in alcuni cosiddetti “falchi” del Pdl, i quali, in questi giorni, del sofismo hanno fatto la loro principale arma, specie nei talk-show televisivi, presso i quali sanno già aprioristicamente di venir sonoramente avversati, se non addirittura fischiati, come è successo ieri sera durante alcune trasmissioni tv, ma non si rifiutano di parteciparvi lo stesso allo scopo di far breccia su quel target che non capisce o capisce poco. Va da se pertanto che, nella sfera populistica di chi non capisce, si ha quasi sempre la probabilità di fare centro.
Pare, ma non ne sono ancora assolutamente convinto, che il fenomeno di un ventennio a cui alludo, stia per incrinarsi in quanto sorretto non già da una sincera e trasparente ideologia, ma piuttosto da un denominatore comune che sin qui è stato appannaggio di soggetti politici di discutibile onestà intellettuale, avendo essi dato da credere – come amo spesso dire in deroga alla già’inflazionato discorso della nipote di Moubarak – che la neve è di color nero…Tutta questa gente a cui io mi riferisco (fatte salve poche eccezioni che pur ci sono) hanno ammazzato per un ventennio (e, a causa loro, tanta gente sta ancora morendo, ferita da varie idiozie demagogiche di natura politica messe in essere da loro solo allo scopo di stare in sella sfruttando disonestamente i valori (finanziari sic !) del succitato potente di turno, il quale, essendo sulla scia della disgrazia, sta per essere mollato un po’ per volta da tutti (le scissioni mascherate all’interno del Pdl docent !) . A questo proposito, mi fa davvero specie che ci sia anche chi, mi riferisco addirittura ad un ministro Pdl, il quale sostenga che c’è bisogno di un azzeramento delle cariche Pdl… pensiero che la dice lunga.Detto questo, non voglio nascondermi dietro ad un dito. Infatti penso, come ho già detto nei giorni scorsi, che anche il Pd saprà giocare il suo ruolo di…perdente, malgrado i numeri per vincere. Ma ciò rientra nel suo Dna, essendo composto da una base dirigente che si differenzia da quella del Pdl solo perché nel Pd esiste un abnorme difetto di intelligenza politica.. E ciò non da un ventennio soltanto…ma da quando se ne sono andati i De Gasperi, i Moro ed anche i…Berlinguer-TogliattiTutto ciò, naturalmente, non depone a favore di un ripristino della normalità politica, ma accentuerà il conflitto fra “bande dialetticamente armate”, stante la constatazione che, oggi come oggi, mi suona difficile pensare diversamente.
Insomma, non ci saranno morti ammazzati con le armi alla Priebke, ma continuerà la morte civile messa in atto da “questi qua”.
ARNALDO DE PORTI