Giustizia, incontro tra Pierluigi Bersani (PD) e i rappresentanti del CNF: Avvocatura centrale nella giurisdizione; funzioni sussidiarie e parametri nel rispetto del ruolo costituzionale

Si è svolto oggi, alla Camera, un incontro tra Pierluigi Bersani e Laura Venittelli, componente della commissione giustizia, e il consigliere segretario del CNF Andrea Mascherin, accompagnato dal consigliere Claudio Neri.
Tra Bersani e Mascherin il confronto è avvenuto sulle prospettive di riforma della giustizia e su un maggior coinvolgimento dell’Avvocatura, al di fuori di pregiudizi e preclusioni. Bersani ha introdotto il colloquio riconoscendo la centralità del ruolo dell’Avvocatura nel sistema giudiziario, in virtù della funzione costituzionale della difesa dei diritti dei cittadini.
Un ruolo che, ad avviso del parlamentare PD, da ampie garanzie in vista di un maggior, e necessario, coinvolgimento degli avvocati nei progetti di riforma della giustizia.
Per questo, l’intesa emersa nell’incontro di oggi è quella di lavorare a progetti di legge che coinvolgano l’avvocatura in funzione sussidiaria sia all’interno della giurisdizione che nella pubblica amministrazione, in sinergia con le altre professioni dell’area giuridica-economica. L’onorevole Bersani ha condiviso l’urgenza dell’approvazione dei nuovi parametri forensi, la cui proposta è stata inviata dal CNF al ministro della Giustizia sin dal 24 maggio scorso.
La proposta, infatti, garantisce trasparenza e leggibilità per operatori e cittadini e restituisce agli avvocati il diritto a un compenso dignitoso ed equo, come richiede la Costituzione, nel rispetto delle norme comunitarie.

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Riforma forense, oggi seduta amministrativa straordinaria del CNF per fare il punto sui regolamenti di competenza del Consiglio

Nuovo assetto per il disciplinare; Osservatorio permanente sulla giurisdizione e Camere arbitrali.
Oggi il Consiglio Nazionale Forense è riunito in una seduta amministrativa straordinaria per fare il punto sui regolamenti che la legge forense (247/2012) affida alla sua competenza prima della pausa estiva.
Alcuni sono già stati approvati e l’attività è ormai entrata nel vivo, come il regolamento sul riconoscimento delle associazione specialistiche maggiormente rappresentative e il regolamento per la istituzione dello Sportello del cittadino.
Oggetto di approfondimento, tra gli altri, il tema del nuovo disciplinare che con i Consigli distrettuali di disciplina e il nuovo procedimento disciplinare entrerà in vigore il 1 gennaio 2015.
La bozza di regolamento elettorale dei Consigli distrettuali di disciplina, approvata in via preliminare, sarà inviato ai Consigli dell’Ordine nei prossimi giorni per la raccolta delle necessarie osservazioni e proposte di modifica prima della deliberazione definitiva. In fase di avanzato esame da parte del plenum anche il regolamento sul procedimento disciplinare.

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Aggiornamenti parlamentari/ Decreto “del fare”: uniformare i requisiti d’età di chi svolgerà funzioni di giudice ausiliario

La Camera dei deputati ha approvato venerdì scorso, con la fiducia, il disegno di legge di conversione del decreto “del fare” (69/2013).
Il provvedimento è passato all’esame del Senato, con il numero AS 974.
La commissione affari costituzionali già ieri ha approvato parere favorevole sui presupposti di necessità e urgenza ed è iniziato l’esame in sede referente nelle commissioni congiunte affari costituzionali e bilancio. Il termine per gli emendamenti è fissato per oggi alle ore 20.00.
Come già alla camera, la commissione giustizia darà un parere sulle norme in materia di giustizia.
Il testo approvato dalla Camera, che ha accolto diverse richieste di modifica avanzate dal CNF, andrebbe ulteriormente migliorato per superare alcune aporìe in merito alla nomina dei giudici ausiliari per lo smaltimento dell’arretrato: sarebbe importante per esempio uniformare il limite massimo di età di coloro che possono accedere alla nomina, senza alcuna distinzione tra le diverse categorie professionali coinvolte (magistrati, notai, avvocati e magistrati onorari); e prevedere anche per i magistrati onorari il limite dei tre anni dalla cessazione dell’attività.
Il testo licenziato dalla Camera ha confermato tutte le modifiche approvate nelle commissioni affari costituzionali e bilancio, già ritenute dal CNF un passo avanti rispetto al testo iniziale del decreto governativo anche se non sufficienti a recuperare una necessaria visione di insieme in tema di riforma della giustizia, che certo la decretazione d’urgenza non può garantire.
Modifiche importanti sono state introdotte in merito alla procedura di mediazione (obbligatorietà limitata a quattro anni e assistenza tecnica degli avvocati per tutta la procedura; condizione di procedibilità soddisfatta anche se al primo incontro non è raggiunto l’accordo; e in questo nessuna indennità è dovuta all’organismo di mediazione; possibilità che l’accordo di conciliazione sottoscritto diventa titolo esecutivo, anche per la iscrizione di ipoteca giudiziale).
Ed è stata estesa agli avvocati la competenza a concludere accordi di divisione congiunta tra coniugi.
Per il dettaglio delle modifiche consulta la Newsletter CNF n. 156..

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Fondo di garanzia anche per i finanziamenti richiesti dai professionisti, ma risorse limitate al 5%

Il decreto “del fare” (n. 69/2013), in corso di approvazione in questi in giorni in Parlamento, estende ai professioni l’ammissibilità al Fondo di garanzia gestito dal ministero dello Sviluppo economico (articolo 2).
Il limite massimo di assorbimento non potrà tuttavia superare il 5% delle risorse complessive del Fondo stesso.
Il Fondo statale, gestito dal ministero dello Sviluppo economico, offrirà le garanzie sulla richiesta di finanziamenti eventualmente richiesti dai professionisti.
Perché l’estensione sia operativa, è necessario un decreto ministeriale del ministero per lo sviluppo di concerto con il ministero dell’economia, che disciplinerà le modalità di attuazione dell’accesso dei professionisti alle garanzie del Fondo.
Per saperne di più sul Fondo di garanzia

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Aggiornamenti parlamentari/ Il decreto svuota carceri approda alla Camera dei deputati in un testo ampiamente rivisto che non piace ai deputati

Il Senato, nella seduta del 24 luglio scorso, ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto legge n. 78/2013 recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena.Il testo è già all’esame della commissione giustizia della Camera dei deputati (AC 1417) e ieri il relatore, Donatella Ferranti (PD) ha svolto la illustrazione del provvedimento. Il termine per gli emendamenti è fissato per oggi stesso alle 16.00.
Il termine per la conversione scade il 1° settembre e occorrerà fare una corsa per rispettare la scadenza.
L’intesa di massima è approvare il decreto questa settimana, per rimandarlo in Senato.
E’ infatti più che probabile che la Camera voglia eliminare le modifiche introdotte da palazzo Madama.
A iniziare dall’innalzamento da 4 a 5 anni della pena edittale per l’emissione della custodia cautelare in carcere, che escluderebbe il reato di stalking. Come ha rilevato la presidente Ferranti, anche altre novità sono da rivedere poiché, se confermate, vanificherebbero l’obiettivo del decreto legge.
Esso era stato presentato dal Governo,infatti, per cercare una soluzione al sovraffollamento carcerario dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Torregiani vs Italia) del 8 gennaio scorso.
Il senato ha ampiamente rimaneggiato il testo del Governo, escludendo i recidivi dalle nuove norme che mirano alla maggiore flessibilità nell’applicazione di misure alternative e riducendo il catalogo dei reati ammessi alla sospensione dell’ordine di esecuzione della pena detentiva.
Modifiche, ha detto la Ferranti che “producono un sensibile arretramento rispetto al’intento originario, depotenziando gli effetti deflattivi.
Senza contare i problemi di diritto intertemporale (per esempio sulle concessioni delle detenzione domiciliare) se il testo non venisse convertito nella forma originaria.
Preoccupazioni sull’esito della conversione sono state espresse da Daniele Farina (Sel); mentre Tancredi Turco (M5S) ha richiesto un termine più ampio per la presentazione di emendamenti, data la complessità del decreto.

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Corti inglesi: il discusso progetto del governo inglese per un autofinanziamento anche con capitali privati

Altro che giustizia alternativa amministrata in circuiti professionali alternativi alla giurisdizione.
Il Regno Unito prova piuttosto a privatizzare-nel vero senso del termine- tribunali e Corti inglesi.
Chris Grayling, segretario per la Giustizia, sta valutando infatti la possibilità di trasformare i tribunali in “enti di pubblico interesse”, scrive il Times, separati dal ministero della giustizia e aperti a finanziamenti esterni. Ma niente paura: lo Stato manterrà la responsabilità del sistema giudiziario.
Secondo la testata inglese l'idea di un “ente di pubblico interesse” separato dal Ministero della Giustizia (MoJ) è una delle varie opzioni analizzate dagli Alti magistrati e da Chris Grayling, Segretario per la Giustizia.
Questo consentirebbe l’accesso delle Corti e tribunali a progetti di finanziamento a lungo termine per renderli economicamente indipendenti e favorire servizi tipo la informatizzazione etc
Il reddito sarebbe generato dai litiganti benestanti con le spese dei gradi più elevati di giudizio e, forse, anche da investimenti di capitale esterni.
Il progetto è stato illustrato in una lettera inviata nei giorni scorsi a tutti i giudici dell’Inghilterra e del Galles, nella quale si riportava che con l'attuale rigore finanziario, qualsiasi opzione “realistica” dovrebbe essere presa in esame al fine di offrire investimenti adeguati e permettere ai tribunali di continuare a funzionare. La manovra potrebbe far risparmiare al MoJ fino a £ 1 miliardo all'anno, liberando le corti dal controllo del Ministero del Tesoro ed, eventualmente, attirando investimenti privati??. Il progetto sarebbe stato studiato insieme a progetti insieme a McKinseys, consulenti di gestione, e allo studio legale Slaughter and May di Londra.
Il progetto non è ovviamente esente da critiche e preoccupazioni da parte dei giudici, che temono “organizzazioni sostitutive” dell’attività giurisdizionale e l’incoraggiamento di investimenti privati nell’attività giurisdizionale. Tanto che nella lettera è stato specificato che “il Lord Chancellor è, e continuerà ad essere, responsabile per legge a provvedere ad un sistema efficiente ed efficace di supporto nell'amministrazione della giustizia. Non ci sarà disgregazione nella posizione costituzionale dei giudici o dei principi costituzionali (compreso l'accesso alla giustizia, lo Stato di diritto, l'indipendenza del sistema giudiziario e la conservazione della posizione del Lord Chief Justice) che sono alla base di una amministrazione indipendente della giustizia.”
Leggi l’articolo “Times, Courts are given options to pay their way” 26_7_2013

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L’Antitrust, la nuova istruttoria sull’Avvocatura e la ferma reazione del CNF, l’allarme sulla scadenza della delega sulle società tra avvocati: la voce dell’Avvocatura sui Media

La nuova istruttoria dell’Antitrust su tariffe forensi e divieto di accaparramento di clientela è inconferente e ingiustificata. Il CNF ha replicato fermamente alla notizia diffusa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con un Comunicato stampa che è stato ripreso da tutte le testate.
Rassegna stampa CNF replica a Antitrust agg. 29_7_2013
Comunicato Stampa CNF 25_7_2013

Le testate giornalistiche hanno ripreso l’allarme lanciato dal CNF, per il tramite del vicepresidente Perfetti sulla imminente scadenza del termine di esercizio della delega al Governo sulle società tra avvocati
Rassegna stampa Società tra avvocati-Intervista vicepresidente Perfetti
Rassegna stampa CNF su delega sulle società tra avvocati

Il decreto del fare continua a tenere banco, così come la posizione del CNF in merito agli interventi in materia di giustizia
Rassegna stampa Proposte CNF-Decreto del fare

Cresce l’elenco delle Associazioni specialistiche maggiormente rappresentative
Rassegna stampa Nuove iscrizioni elenco Associazioni specialistiche

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A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media
in collaborazione con l’Ufficio studi

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