Novità importanti dalla commissione Giustizia alla Camera. Arrivano finalmente le tanto attese modifiche al reato denominato “voto di scambio”. Nella precedente formulazione era necessaria l’erogazione di denaro. La modifica approvata cambia l’impostazione: “Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo come dell’articolo 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente”.
Vengono inserite le diciture “altra utilità” e “procacciamento”, novità che rendono ancora più dura e restrittiva la norma per la quale si sono battuti i due simboli della lotta alla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il testo arriverà nell’aula di Montecitorio già lunedì prossimo. La modifica era stata chiesta a gran voce dall’Associazione “Libera” di don Ciotti, dall’intero mondo dell’associazionismo antimafia e da tanti magistrati che ogni giorno combattono in prima linea il fenomeno mafioso.
Tanti uomini politici nel corso degli anni sono stati indagati per questo tipo di reato: l’ultimo della lista è l’ex Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, indagato insieme al figlio. ‘Ndrangheta, camorra e mafia si muovono su tutto il territorio nazionale e fagocitano il mondo della politica.
La criminalità organizzata che, oltre ad assicurare un buon bacino di voti, paga l’intera campagna elettorale del singolo candidato che a quel punto sarà legato all’organizzazione mediante patto inscindibile. Il nuovo assetto normativo è stato deliberato dopo vari freni imposti dal Popolo della Libertà. Il partito di Silvio Berlusconi non si dice pienamente soddisfatto del testo e, proprio per questo motivo, ha già in mente di presentare alcuni emendamenti. Grande soddisfazione da parte del relatore Stefano Dambruoso, l’ex magistrato parlamentare di Scelta Civica, e dal Partito Democratico. Claudio Fava di Sel parla di “sconfitta per Cosa Nostra e per la politica collusa, compiacente e reticente. Per la prima volta la buona politica prevale sulle reticenze e le ipocrisie del sistema”.
