Nel timore di una rivolta popolare, la mascherata delle elezioni del regime dei mullah

Nel timore di una rivolta popolare, la mascherata delle elezioni del regime dei mullah
è stata confezionata rapidamente al primo turno
con la ridicola pretesa di una partecipazione del 72 per cento degli aventi diritto al voto
Senza libertà di espressione e diritti umani, finché ci sono prigionieri politici e le attività dei partiti politici non sono libere, finché il regime prosegue la politica belligerante in Siria e in Iraq e insiste nel cercare di ottenere la bomba nucleare, nulla cambierà
A proposito della mascherata delle elezioni presidenziali del regime dei mullah, Maryam Rajavi, Presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, ha detto: “Con lo scopo di prevenire una rivolta popolare e la ripetizione degli eventi di quattro anni fa, il regime ha rapidamente confezionato questa farsa al primo turno, e in linea con la sua pratica abituale ha moltiplicato il numero di voti di quattro o cinque volte nella stanza buia chiamata ‘stanza per la tabulazione del voto’ al Ministero degli Interni, pretendendo che il 72 per cento degli aventi diritto al voto abbia partecipato alle illegittime elezioni”.
La signora Rajavi ha aggiunto: “L’emersione del mullah Rowhani, un individuo che è stato complice nei crimini del regime dal suo inizio, come un ‘moderato’ non deve ingannare nessuno. Il suo ruolo nel bombardamento delle basi dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI) negli anni ‘Novanta, incluso il lancio di mille razzi il 18 aprile 2001, è innegabile. Senza libertà di espressione e diritti umani, e finché ci sono prigionieri politici e le attività dei partiti politici non sono libere, finché il regime prosegue la politica belligerante in Siria e in Iraq e insiste nel cercare di ottenere la bomba nucleare, nulla cambierà. I capi del regime sono pienamente consapevoli del fatto che qualsiasi cambiamento di rilievo in queste linee politiche condurrebbe al crollo del regime stesso nel suo insieme”.
Rowhani, che è stato il Segretario del Consiglio Supremo della Sicurezza Nazionale per 16 anni, è stato uno dei fondatori di un’entità chiamata “Società del Clero Combattivo”, che è affiliata a Khamenei. Egli è attualmente rappresentante di Khamenei nel Supremo Consiglio della Sicurezza Nazionale. È anche membro del Consiglio delle Esigenze e dell’Assemblea degli Esperti e direttore del Centro di Ricerca Strategica del regime dei mullah.
Rowhani ha recentemente evidenziato di essere riuscito durante l’ultimo decennio a ingannare la troika europea per fare progredire il programma di armi nucleari del regime.
Il 14 luglio 1999, durante le rivolte che erano scoppiate quel mese, egli disse che insultare Khamenei “è un insulto all’Iran, all’Islam, ai musulmani, alla costituzione, e a quelli che riconoscono l’Iran come il massimo decisore per il mondo islamico. In quale Paese questi tumulti sono tollerati? Coloro che protestano sono così malvagi da considerarli persone che desiderano il rovesciamento [del regime] … Ieri sera è stato emesso l’ordine decisivo di reprimere severamente qualsiasi mossa da parte di questi elementi”.
L’elezione presidenziale dei mullah, che era iniziata con l’eliminazione di Ali Akbar Hashemi Rafsanjani ed era continuata con il ridicolo dibattito degli otto candidati e la frode elettorale in grande scala, ha provato ancora una volta la legittimità e necessità della Terza Opzione che è stata tracciata dalla Resistenza Iraniana da molto tempo. L’unica soluzione è il cambio del regime da parte del popolo iraniano e della sua resistenza organizzata e il sostegno all’unica alternativa democratica.
La signora Rajavi ha detto: “Indubbiamente i cosiddetti ‘risultati epici’ di Ali Khamenei e il vuoto spettacolo della vittoria non dureranno a lungo e gli scontri fra le fazioni nella fase di caduta del regime clericale continueranno in altre forme in pieno vigore”.
Segreteria del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran
15 giugno 2013
Mahmoud Hakamian
3Tel: 776850726
www.ncr-iran.org/it
Queste sono alcune delle precedenti cariche ricoperte da Rowhani nella dittatura religiosa al potere in Iran:
1. Segretario del Consiglio Supremo della Sicurezza Nazionale per 16 anni
2. Consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente per 13 anni ( 1989-1997 e 2000-2005)
3. Vice Comandante in capo delle forze armate del regime (1987-1988)
4. Membro del Consiglio Supremo di Difesa (1982-1988)
5. Membro del Consiglio Supremo della Logistica di Guerra (1982-1988)
6. Comandante in Capo delle Forze di Difesa Aerea del regime (1985-1991)
7. Capo della Commissione Esecutiva del Consiglio Supremo della Logistica di Guerra (1986-1988)
8. Capo del Quartier Generale della base Khatam al-Anbia delle Guardie Rivoluzionarie (1985-1987)
9. Membro del Parlamento del regime per cinque legislature
10. Presidente della Commissione Difesa del Parlamento del regime (durante la prima e la seconda legislatura)
11. Vicepresidente del Parlamento del regime e presidente della Commissione Esteri (durante la quarta e la quinta legislatura)

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