Matteo Renzi, al salone del libro di Torino, parlando della
manifestazione della Fiom, ha dichiarato:”Il Pd ieri non doveva andare
in piazza. Un partito politico non vive di manifestazioni fatte dagli
altri. Non ne possiamo più di convegni e manifestazioni”.
Faccio due considerazioni. La prima è che parlare dei sindacati come
“altri” è una cosa tristissima, specie all'interno di un partito che
viene da una precisa tradizione di difesa dei diritti e della dignità
del lavoro. Secondo: questa allergia per i convegni, dove in genere si
delineano le linee politiche, e le manifestazioni, in cui le linee
politiche vengono rafforzate dalla forza palpabile del consenso, ci
lascia basiti. Senza riflessione teorica e connessione con i militanti
l'attività politica rischia di ridursi alle sole cene con gli “amici”
imprenditori. Un crinale molto pericoloso.
In ultimo un consiglio al sindaco di Firenze: non bisogna credere che
il mondo sia tutto come la belante e zelante platea di “Amici”, cui
propinare amenità indossando un giubottino di pelle finto giovanile.
Ogni tanto qualcuno in grado di valutare le cose come sono lo si trova
…
Mario Michele Pascale