Disegno di legge per permettere la trasmissione del cognome materno ai figli

Garavini (PD): “Pari dignità alle donne nell’attribuire ai figli il proprio cognome“

“Un modo per rendere più moderno il nostro Paese: riconoscere pari dignità alle donne nella scelta del cognome da trasmettere ai propri figli. A ciascun coniuge deve essere riconosciuto il diritto di conservare il proprio cognome anche dopo il matrimonio e i genitori devono potere scegliere liberamente il cognome da attribuire ai figli. Una riforma che avrebbe anche l’effetto positivo di uniformare il nostro sistema con quello dei principali paesi europei, e di assicurare ai connazionali che vi risiedono di godere degli stessi diritti, anche ai fini dell’iscrizione all’AIRE”. Lo dice Laura Garavini, deputata del Partito Democratico eletta nella circoscrizione Estero-Europa, presentando una proposta di legge che modifica il codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli.

“Anche in Italia i genitori devono poter scegliere se attribuire al figlio il cognome di entrambi i genitori, nell’ordine che preferiscono, o il cognome di uno solo dei genitori”, spiega Laura Garavini.

“Il cognome non è solo un dato anagrafico. Fa parte della nostra identità. Dobbiamo aggiornare la normativa italiana per liberarla da una concezione della famiglia piuttosto datata, che fa sopravvivere forme di discriminazione delle donne”, aggiunge Laura Garavini. “Per esempio, sebbene la prassi riconosca da quasi cinquant’anni il diritto della moglie a mantenere il proprio cognome dopo il matrimonio, il nostro codice civile le impone ancora di aggiungere quello del marito. Tra il testo della legge e la prassi permangono un anacronismo e un’incongruenza, che questa proposta di legge intende correggere”.

“L’Italia è stata più volte sollecitata dalla Corte di Cassazione e dagli organismi europei che tutelano i diritti dei cittadini a superare ogni forma di discriminazione nel nostro diritto di famiglia”, conclude la deputata PD. “Nella scorsa legislatura, siamo riusciti ad eliminare le discriminazioni dei figli nati fuori dal matrimonio. Adesso è ora di creare i presupposti per lasciare libera scelta nell'attribuzione del cognome dei figli. I tempi sono maturi per superare antichi retaggi culturali, ancorati ad una potestà maritale incoerente con i nostri princìpi”.

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