Il risultato della privatizzazione voluta dai partiti

Ringhiere cedevoli, fili elettrici esposti e strutture fatiscenti sono solo alcuni dei problemi che gli abitanti di Via Garau, 20 ad Ostia sono costretti ad affrontare ogni giorno a causa delle politiche scellerate portate avanti dai partiti negli ultimi vent'anni.

A causa di tali politiche infatti, negli stabili degli enti pubblici quali l'Enasarco, l'Enpaia e Cassa Ragionieri, da tempo non esiste più una manutenzione ordinaria e gli stabili stessi vanno in rovina costringendo gli inquilini a vivere in condizioni di disagio, in molti casi estreme, di cui le immagini di via Garau sono solo parzialmente utili a fornirci un'idea.

Per avere un'idea di quanto il fenomeno sia grave ed esteso in tutto il Paese basti considerare che solo a Roma le case degli enti sono oltre 50.000 e che in molti casi è facile riscontrare perdite d'acqua e danni alle infrastrutture che spesso si traducono in crolli.

Per le famiglie dello stabile di via Garau però, in aggiunta ai problemi che abbiamo visto, ora si è aggiunto anche uno sfratto, imposto loro dall'ente stesso il quale, grazie ad una modifica alla Legge 243 del 23/08/04 operata dal governo Berlusconi, ora ha la facoltà di sfrattare gli inquilini e rivendere gli immobili a prezzi di mercato.

C'è tuttavia una cosa che gli inquilini di via Garau ci tengono a sottolineare: che paradossalmente a contribuire maggiormente ai loro problemi sono stati proprio quei sedicenti governi di “centro-sinistra” che hanno abolito l'equo-canone dapprima, e poi hanno sancito l'indipendenza gestionale di tali enti rendendoli, di fatto, privati.

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