L’islamismo è una vera ossessione per il povero Magdi Allam

Una sorta di ossessione tormenta il povero Magdi Allam. Non trova pace. Ha il terrore dell’Islam. Non ci dorme la notte. Vede il pericolo islamico dappertutto. E’ persuaso che le mosche siano covi di terroristi islamici (Corriere della Sera del 5 agosto 2007). Per esser certo di non avere in se stesso tracce d’islamismo, durante la Veglia pasquale del 2007, si fece battezzare in San Pietro da Benedetto XVI. Allora gli piaceva, papa Ratzinger. Ma siccome l’ossessione lo perseguita, adesso ci ha ripensato e ha dichiarato: «E’ un’autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani “che adorano Dio unico, vivente e misericordioso”». E questo è stato sufficiente per fargli abbandonare il cattolicesimo. Però ha precisato: «Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente con il cristianesimo». E questo dimostra anche la sua ignoranza del cattolicesimo. E’ evidente, infatti, che non ha mai letto il decreto Nostra Aetate del Concilio Vaticano II, che recita: “La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra (5), che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno. Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”.

Ma è anche evidente che del Vangelo, il buon Magdi non ha capito molto.

Renato Pierri

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