LE REGIONI A STATUTO SPECIALE SONO UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA !

Fra qualche giorno sapremo il pensiero degli Italiani, riveniente dal risultato elettorale che ne scaturirà dalle urne.

Premesso che è difficile vederci chiaro in quanto i ricchi non vogliono abdicare di un solo millimetro dalle loro nicchie dorate e che invece le classi medio-basse saranno costrette a rivedere in negativo le loro condizioni di vita,ringraziando Dio se potranno campare ancora, vorrei sottolineare una constatazione che, salvo errore, in questa campagna elettorale non ho mai sentita: i privilegi della Regioni a statuto speciale che, salvo per i diretti interessati, non hanno più alcuna ragione di esistere; infatti, le motivazioni per le quali sono state differenziate dalle regioni a statuto ordinario, continuano a fotografare un Paese con Italiani di serie “a” e di serie “b”., in assoluta dissonanza con quanto recita la Costituzione della Repubblica Italiana.

Ma vi pare che sia democraticamente decente che, ad oltre 60 anni dalla nascita della Repubblica, sussistano dei privilegi talmente anacronistici ed illegali in Trentino Alto Adige, in Val d’Aosta, in Sicilia, in Sardegna e Friuli Venezia Giulia rispetto a tutte le altre regioni, esattamente come se l’Italia fosse divisa in due ?

Durante la campagna elettorale mai nessuno ha sollevato il problema, anche per tema di perdere voti. Ci siamo mai chiesti del terribile risvolto della medaglia che questa situazione comporta nell’intero territorio nazionale ? Ci sono le regioni che vorrebbero passare ad altre, ci sono referendum che confondono le idee e, molto stupidamente, si cerca non di eliminare il problema alla base, ma di allargare i privilegi passando a realtà privilegiate. Ergo, allargando la piaga.

Ma quando finirà questa profonda illegalità che non giova certo al Paese ?

D’accordo, non è facile togliere i privilegi a chi già ce li ha, mentre è più facile depauperare fiscalmente chi è già in condizioni precarie, come gli appartenenti alle regioni ordinarie, ma fino a quando ?

Chi ci governa, si chiede mai quanto segue :

– se la Sicilia deve essere ancora privilegiata dal 15 maggio 1946 perché nel dopoguerra della secondo conflitto mondiale c’era bisogno di salvaguardarsi da banditismo, consorteria, separatismi, ecc.ecc., a meno che non si ritenga che ancor oggi il fenomeno esista ancora…?

– se la Sardegna, ex base militare nella seconda guerra mondiale, che ha visto distrutto il 75% del suo patrimonio, non abbia ancora recuperato da allora, atteso che il suo attuale territorio è meta privilegiata di turismi mondiali ?

– se il Friuli Venezia Giulia deve essere ancorato al Memorandum d’Intesa del 1954 (zona A e zona B, nuovi confini fra Italia ed Jugoslavia)

– se per il Trentino Alto Adige ha ancora senso dal 1948 ad oggi il timore di snazionalizzazione in Austria con riferimento alle autonomie linguistiche ai fini di una pacifica convivenza fra le due etnie ?

– se la Val d’Aosta ha ancora condizioni geografiche, economiche e linguistiche del tutto particolari per cui Umberto di Savoia, nel 1945, dovette firmare il decreto di autonomia ?

Detto tutto ciò in sintesi, io penso che i tempi siano maturi per rivedere le cose e rimettere tutto in discussione affinché gli Italiani siano tutti uguali.

Il federalismo forse poteva servire a qualcosa, ma non certo quello della Lega. E quindi sarà bene, nell’interesse dell’intero paese, parlare anche di questo ! Ma per fare ciò, è necessario avere una classe dirigente all’altezza e non certo alla pari di quella che, se Dio vorrà, fra una settimana potremmo lasciarci alle spalle.

Anche se ne dubito assai, seppur confidando nelle più rosee previsioni.

ARNALDO DE PORTI

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