Siamo alle battute finali ed il clima politico-elettorale, anziché far chiarezza, ha già determinato una tale confusione da mettere in crisi persino gli addetti ai lavori, i quali, da un momento all’altro, vedono repentini cambiamenti su tutto ciò che, soltanto qualche momento prima, sembrava cosa decisa e fatta. Gli accordi Bersani-Monti sono stati smentiti solo qualche ora dopo, i successi dichiarati in Europa sul bilancio vengono definiti di lì a poco vittorie di Pirro, Ingroia di sinistra sembra lavorare per la destra, Monti sta afflosciando se stesso succhiando voti ai suoi alleati Casini e Fini, ridotti ormai al lumicino, mentre i movimentini nati e sviluppatisi relativamente da poco tempo, tipo M5S ed Ingroia, si stanno massicciamente rimpolpando al punto da determinare, a causa delle loro diverse incompatibilità con gli altri, qualsiasi possibilità di aggregazione su ipotesi di una qualche governabilità. Ed allora ? Che succederà ?
C’è da pensare che ad una democrazia “oligarchica”, quella che apparteneva a Berlusconi, si passi ad una completa anarchia da cui, il minimo che ci si può attendere, sarà la baraonda civile, ergo assoluta ingovernabilità.
Ed allora ? Allora, invece di far parlare i politici durante questi venti giorni che ci separano dal voto, sarebbe utile che un soggetto “terzo” (posto che esista !) creasse velocemente le condizioni per far ragionare gli Italiani, non già dando loro un indirizzo politico che sarebbe un discorso che condizionerebbe la liberà di pensiero, ma attivando loro il cervello sull’eventualità, per nulla scontata, secondo cui, quando nascono disordini incontrollati ed incontrollabili, è ineludibile l’intervento della mano forte. Ed in Italia di mani forti e…pratiche, anche di spranghe e manganelli, magari dimentiche dell’ ormai poco usato olio di ricino sostituito fa colagoghi sanitari più moderni, purtroppo ce ne sono ancora, e molte ! Anche, e purtroppo, agli apici istituzionali !
A buon intenditor…
ARNALDO DE PORTI