Se loro sono uomini, io non sono un uomo

“LO STUPRO A STUDENTESSA EBREA – Alcuni degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul movimento Casapound progettavano di violentare una studentessa universitaria ebrea: è quanto emergerebbe da intercettazioni telefoniche contenute nell' ordinanza di custodia cautelare. Nelle conversazioni si parlava anche della possibilità di dare fuoco a un'oreficeria di proprietà di un ebreo. Nel corso dell'operazione, i carabinieri hanno sequestrato la sede in cui gli indagati si riunivano, l'ex sezione “Berta” del Msi in via Foria, a Napoli. Colpiscono per la particolare violenza e crudeltà le intercettazioni dei colloqui tra indagati sul mancato stupro. Picchiare o violentare una ragazza ebrea perché era stimata persino dai palestinesi: è il proposito espresso da uno dei frequentatori della sezione “Berta”. Dell'argomento si discusse in una conversazione intercettata il 15 dicembre 2011. «Da me in facoltà – esordisce Angelo D'Alterio – ci sta una che non la tocca nessuno, non la guardano nessuno perché non so di quale tribù fa parte. Tribù ebraica». Si inserisce Andrea Coppola, leader di “Blocco studentesco”: «Se tu vedi, questa passa e tu vedi tutti gli israeliani, pure i palestinesi, cioè i palestinesi… Gli arabi che la salutano con rispetto proprio… La cosa infatti mi sta facendo stizzire troppo. Infatti io a questa la devo vattere (picchiare, ndr). O la picchio o me la chiavo e gli faccio uscire il sangue dal c… Però davanti a tutta la facoltà»” (La Repubblica – 25 gennaio). Chiara Volpato in un interessante saggio “Deumanizzazione – Come si legittima la violenza”, illustra come nella storia della nostra specie la deumanizzazione (ritenere l’altro essere umano incompleto, animale, oggetto), sia servita e serva tuttora a compiere azioni nefande, inaccettabili in un contesto normale. Angelo D’alterio, non dice che in facoltà c’è una studentessa, una ragazza, ma la chiama “una” che appartiene a “non sa quale tribù. Tribù ebraica”, sicuramente qualcosa di diverso, di inferiore. “La deumanizzazione permette di sopprimere le emozioni di empatia e compassione che proviamo quando vediamo soffrire i nostri simili” (pag. 49 del saggio). La deumanizzazione della studentessa dà la possibilità a Andrea Coppola di esternare le sue delinquenziali intenzioni. Bene, davanti a queste persone, io tendo a deumanizzare me stesso, ovviamente non nel senso di ritenermi essere umano incompleto, animale, oggetto, ma sicuramente essere totalmente diverso. Penso: se loro sono uomini, io non sono un uomo.

Renato Pierri

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