IL GOVERNO MONTI STA ARRAMPICANDOSI SUGLI SPECCHI PERSINO SULLE PENSIONI IN ESSERE ?

Ho ricevuto da un noto avvocato di Milano-Roma una utile informazione che riguarda tutti i pensionati italiani, con riferimento al blocco della perequazione automatica. Essendo cosa seria ed importante, se non altro anche per la fonte dalla quale proviene, vorrei trascrivere quanto mi è stato segnalato :

1. Il Governo ha usato (come foglia di fico per coprire le vergogne) il contestuale blocco dei vitalizi dei deputati, dei senatori e dei consiglieri regionali. Si tratta di un blocco apparente e non reale, poiché rinviato comunque alla “autonomia costituzionale delle rispettive istituzioni”. In realtà, poiché secondo il principio cosiddetto di “interna corporis” le vicende interne agli organi costituzionali devono essere regolate in piena autonomia, un eventuale blocco dovrà essere disposto dalla stesse camere o consigli regionali, ed allora era inutile inserirlo fittiziamente e demagogicamente in una legge solo per far digerire meglio il blocco (questa volta effettivo) dei comuni pensionati;
2. Il Blocco del 2014 (a differenza del 2012/2013) viene in qualche modo connesso alla problematica degli esodati (o “salvaguardati”). Infatti con la stessa legge di stabilità (commi 231/235) è stato istituito un Fondo gestito dal Ministero del Lavoro per effettuare interventi – tampone per i “salvarguardati” che non rientrano nel plafond dichiarato dal Governo (prima 65.000, poi 55.000, ecc). Il comma 236 prevede che se in tale Fondo emergessero delle eccedenze patrimoniali (cosa davvero improbabile), allora il Presidente del Consiglio potrebbe emanare un decreto per destinare tali eccedenze alla perequazione automatica delle pensioni bloccate, anche solo parzialmente ed “in misura ridotta”. Si tratta solo di un' abile mossa tecnica per difendersi dalle accuse di incostituzionalità, dando una finalità previdenziale e solidaristica al blocco della perequazione 2014. Ricordiamo che anche per il blocco del 2008 si trovò la scusa dell' abolizione dello “scalone” del Ministro Maroni
3. Non è chiara, ancora una volta, l' applicabilità del blocco alle pensioni complementari. A favore del blocco anche per tali pensioni depone la formulazione letterale della legge, ovvero il richiamo alle norme sul casellario generale delle pensioni (art. 34 della legge 448/98) che include anche quelle complementari. In senso contrario all' applicabilità del blocco può invece servire proprio il richiamo alle norme sugli esodati, che chiaramente costituiscono un problema dell' INPS e non dei fondi complementari (almeno per legge). I decreti sugli esodati, per il settore delle banche, hanno toccato solo il problema del “Fondo di solidarietà” (che è a carico delle Banche tramite l' INPS), ma non dei Fondi Pensione complementari. Questo elemento potrebbe confermare la nostra tesi della estraneità dei fondi complementari al blocco della perequazioni.

Ogni commento mi pare superfluo e quindi temo di non dire cose “grosse”quando affermo che, di questo passo, anche per l’assorbimento da parte dell’INPS di alcuni enti non proprio floridi, che ci siano dei problemi latenti anche per l’INPS, ai quali si cerca di porre mano limando qua e là, malgrado si continui a dire che detto Istituto è finanziariamente a posto sotto ogni profilo. Ed allora perché lima ?

Voglio non pensarci…

Arnaldo De Porti

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