IL CAMBIO DELLA GUARDIA

Senza nessun’intenzione di formulare dei pronostici sul nuovo inquilino del Quirinale dal prossimo anno, desideriamo fornire una succinta, ma chiara, illustrazioni delle attribuzioni che spettano al Presidente della Repubblica. Secondo la nostra Costituzione, il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’Unità Nazionale. Il Presidente rimane in carica sette anni e può essere rieletto. Se nel settennio la carica dovesse rendesi vacante per dimissioni, o motivi di carattere personale, le sue funzioni sono temporaneamente assunte al Presidente del Senato ed entro quindi giorni è indetta una nuova elezione. Il Capo dello Stato, durante il suo mandato, ha in uso i seguenti beni della Repubblica: il Palazzo del Quirinale, la Tenuta di San Rossore e la villa Rosebery. La nostra Costituzione riconosce al Capo dello Stato importanti attribuzioni che interessano il potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Attribuzione che, in ogni caso, sono inquadrate da leggi che tendono a determinare un rapporto d’equilibrio tra i Poteri dello Stato. Con l’attuale sistema parlamentare, le attribuzioni presidenziali sono più limitate di quelle spettanti ai Capi di Repubbliche Presidenziali. Proprio perché la nostra è una Repubblica Parlamentare. Nei confronti del potere Legislativo (Parlamento) il Presidente della Repubblica ha la facoltà, in casi eccezionali, di decretare lo scioglimento delle Camere. Nei confronti delle leggi già approvate, egli ha potere sospensivo. Nel senso che può rimettere, con messaggio motivato, la legge in Parlamento ( Camera o Senato). In caso di nuova approvazione, egli è tenuto a promulgarla (vale a dire firmarla). Sono di sua competenza le promulgazioni dei referendum. Il Capo dello Stato ha le sue più alte funzioni nei confronti del Potere Esecutivo (Governo). Su proposta del Presidente del Consiglio incaricato nomina i ministri, rappresenta il Paese all’estero, ratifica trattati internazionali, nomina le più alte cariche della Nazionale è Capo dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. Con riferimento al Potete Giudiziario, i suoi poteri sono più contenuti. Presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, ha la facoltà di concedere la grazia per alcuni tipi di pena. Può concedere anche amnistia ed indulto, previa legge votata in Parlamento. Terminato il mandato, il Presidente della Repubblica è nominato, di diritto, Senatore a vita. Tra pochi mesi, lascerà l’alto incarico il Giorgio Napolitano( 87 anni), undicesimo Presidente della Repubblica, eletto nel maggio del 2006. Uomo che ha vissuto il travaglio di questa Seconda Repubblica ed è stato figura di riferimento nei confronti do un Popolo veramente provato da una politica sempre più lontana dalle reali necessità del Paese.

Giorgio Brignola

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