Palamentarie: finta democrazia inutili e dannose

Mi pare che obiettivamente le primarie siano una forzatura. Non credo che si possa contestare questo assunto. Pinco Pallo, in pochissimi giorni si troverebbe a competere con assessori regionali e politici di lungo corso a delle primarie farlocche. Parliamoci chiaro, qui il problema è di enorme significato. Questo sistema che è definito per antonomasia democratico, mi sembra che venga usato a sproposito con regole che via via trovano o cercano di trovare una soluzione pratica. Qui sono presenti tutte le caratteristiche che hanno distinto la sinistra italiana dalla costituente ad oggi. Quando il momento politico si dice favorevole a stravincere, ineluttabilmente si è andato a trovare il sistema per mettersi nei guai. E le primarie potranno mettere nei guai scontentando tutti in una selva di contraddizioni giustificate come soluzioni democratiche ma che in realtà diventeranno dei boomerang. Vogliamo parlarci ancora più chiaro? Ma veramente crediamo che scegliere i candidati con le preferenze sia l’auspicato sistema dei sistemi della democrazia? Oppure e piuttosto il migliore e più collaudato sistema per inserire cavalli di troia mafiosi nelle istituzioni senza colpo ferire? Siamo seri, ma chi potrebbe credere a Casini quando va predicando tutto ciò cresciuto e pasciuto in liste bloccate? Il sistema delle preferenze è improponibile in Italia come improponibili, a mio parere, considerando il periodo storico e le circostanze continenti, sono le primarie dei candidati. Personalmente la trovo una bizzarria senza senso che affida al caso scelte che devono appartenere alla sfera delle responsabilità dei partiti. Insomma, se i partiti non sono in grado di scegliere la squadra, cosa fanno sui territori? Che lavoro svolgono allora? E non solo. Perché non vogliono assumersi la responsabilità civile e penale del comportamento dei propri componenti? Insomma, a cosa serve un partito oltre che a perorare le istanze dei propri elettori? No, non ci siamo. Mi sembra che invece che andare avanti mettiamo la marcia indietro. Dal PD mi aspetto coerenza per quanto affermato dal suo segretario quando si è detto contro le preferenze ed aveva ragione ma poi per paura di essere tacciato per quello che teneva alle liste bloccate, si è affidato alla irresponsabilità di Letta per porle in essere in maniera malata e frettolosa. Vogliamo parlarci altrettanto chiaramente? Credo che nessun uomo di buon senso che abbia messo una croce su Bersani alle primarie che lo hanno visto vincere creda che egli sia onnipotente ormai. E’ un uomo anche lui o no? Non commettiamo questo errore e ragioniamo con la nostra testa senza contaminazioni entusiastiche. Queste “parlamentarie” non servono a nessuno men che meno al PD ed in questo senso si ravvisa una certa superficialità. Un CT che non sa assemblare la sua squadra non può ricorrere alle primarie per scegliere i propri giocatori. La gente, i tifosi, per quanto appassionati e dentro ai fatti del campionato mai potrebbero avere le competenze per proporre la compagine agonistica. Il segretario di un partito è come un CT che con il suo staff sceglie chi scenderà in campo alla luce del suo sistema e della sua esperienza tecnica e competenza. Delle scelte fatte il CT si assume anche la responsabilità dei risultati ed è invitato a dimettersi qualora per le sue scelte sbagliate la squadra non vincesse. A maggior ragione per i candidati questa logica vale e vale fino in fondo. Un Partito che si rispetti, davanti al suo elettorato assume responsabilità di altissimo livello e paga in prima persona se i risultati non arrivano per colpa sua e della sua negligenza. Vogliamo correre il rischio che qualcuno senza competenza né fattezze giuste entri in parlamento? Ed a fare cosa? E poi chi risponderà per lui delle sue inadempienze se non dei suoi danni?Nooooo! Lasciamo perder le primarie specie se indette in pochi giorni. Abbiamo commesso troppi errori e commetterne un altro di questi tempi proprio non sembra essere il caso. Preferisco un partito che sappia fare il suo lavoro, che sappia scegliere con cognizione di causa in maniera tale da assicurare la competenza politica, la fedina penale ed il minimo sindacale di cultura che occorre anche per fare il facchino al supermercato.

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