ASPETTIAMO LA GUERRA CIVILE ?

In data 15 giugno 2011 ho scritto su “Politicamentecorretto” un pezzo, letto a tutt’oggi da 4360 lettori, a titolo “Il momento politico è tragico”.

Devo mio malgrado osservare che, malgrado il molto tempo trascorso da allora, questo momento si sta perpetuando; e ciò, non già perché si é in attesa di trasformare la tragedia in qualcosa di socialmente accettabile, ma perché i “fondamentali” socio-economici del paese, non presentano a tutt’oggi una vita d’uscita, anzi stanno gravemente peggiorando se è ben vero, come in effetti è, che Bankitalia comunica oggi che il debito pubblico ha superato i 2013 miliardi di lire. Ergo, se detto debito non era ripianabile allora, immaginiamoci adesso !

La realtà è che non esiste nessuna possibilità di cambiare le cose e che l’ottimismo forzatamente inculcato alla gente, si sta trasformando in una sorta di masochismo politico nel quale, chi ha interesse a sparare contro questa maggioranza da alcuni definita, se vuoi anche a ragione, “incestuosa”, ne trae spunto per dire “io ero meglio dell’altro”. Cose, da asilo infantile !

Il governo Monti ha temporaneamente “tamponato” la situazione di default, ma siccome tutto ha una fine e quindi un limite oltre il quale scocca la scintilla sociale, io avverto che di questo passo, per il caso, non si dovessero accettare alcune serie verità imprigionate dal cosiddetto “populismo”, non solo non se ne andrà fuori, ma si correrà il rischio, oggettivamente reale, di una sommossa popolare anche da parte del ceto medio che sta soffrendo a dismisura.

Io, a suo tempo, avevo indicato alcune ricette per andarne fuori, ma la mia modesta collocazione sociale, non ha avuto soddisfazione perché ho avuto come antagonisti dei manigoldi politici, degli ignoranti totali al parlamento, delle istituzioni intermedie che avevano ed hanno tuttora l’interesse a soffocare ogni tentativo volto ad scalfire le loro nicchie. Dicevo una volta infatti che ci sarebbero stati gli strumenti per far pagare una penale a tutti coloro che si sono serviti dell’euro per modificare “motu proprio” la parità, ricevendone un illecito beneficio rispetto alle classi a reddito fisso. Ed in questo, sarebbe stato sufficiente l’apporto delle Camere di Commercio operando sugli scontrini fiscali, posto che fossero stati rilasciati…

Ora siamo davvero nei guai. Il debito pubblico è insanabile, il PIL non cresce, anzi siamo in forte recessione per cui non esiste alcuna possibilità di decurtare anche minimamente detto debito, l’inflazione galoppa e quindi il potere di acquisto viene eroso fortemente ogni giorno, le aziende non producono e falliscono in maniera mai registrata come di questi tempi e ci troviamo con alle spalle con una classe politica che, anche se volesse essere determinata ed onesta, ormai è del tutto impotente: insomma, siamo alla scintilla sociale, realtà che non è più in incubazione, come dicevo allora, ma che sta implodendo all’interno della politica ed esplodendo a livello della società civile.

La stampa, e di questo, come giornalista me ne rammarico, non fa più opinione, ma è diventata uno strumento deviante che serve solo alla politica, compatibilmente con la sua collocazione di destra o di sinistra, e serve anche al giornalista che da essa ne trae un beneficio correlato alla sussistenza. Non per niente, i mass-media oggi hanno assunto una fisionomia talmente bassa da non essere secondi alla politica. Fatte salve ovviamente alcune eccezioni !

Mi par di poter dire, in conclusione, che oggi non è più possibile risolvere i problemi, né della politica né della società, se non si fa ricorso ad un colpo basso…

Ed infine, mi si consenta di dire che oggi la classe politica sta lì, immobile, perché non ha altra opzione migliore, sfruttando al massimo tutto ciò che essa può ancora dare ai soliti approfittatori, privi di arte e di parte, come dicevano i nostri avi.

Attenzione al corto circuito !

ARNALDO DE PORTI

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