Rinnovamenti da domani con Bersani

di Massimo Preziuso (su L'Unità)

Questa campagna elettorale per le primarie è volata in un attimo. Francamente, non ha raccontato molto, parlo a titolo personale, di più di quello che già sapevo. E credo lo stesso effetto abbia fatto a molti simpatizzanti ed elettori del centrosinistra italiano.

Eravamo già a conoscenza del differente peso e solidità dei diversi candidati.

Cinque candidati che, messi insieme, rappresentano uno spettro enorme di istanze, tutte interessanti, molte volte complementari, ma in qualche caso troppo lontane dalla tradizione del centrosinistra.

Se infatti Vendola, Puppato e Tabacci hanno, nei fatti, proposte politiche vicine a quelle del segretario Bersani, quelle di Renzi dicono cose molto distanti da quell’idea di centrosinistra che in tanti in Italia abbiamo, e che finalmente possiamo ritrovare, con il voto di domani. Un’idea che io sento di tradurre in tre concetti: solidarietà, re-distribuzione per la crescita, meritocrazia nell’uguaglianza.

L’Italia ha vissuto quasi vent’anni di stordimento grave. Ora ha l’occasione di rialzarsi, anche se il cammino di risveglio a questo punto sarà lungo.

Per farlo, non credo nella vulgata della “rottamazione”, ancora di più se chi la propone è poi circondato di persone, metodi e riferimenti culturali troppo lontani da noi e nemmeno innovativi.

Non vedo, personalmente, un’alternativa ad una proposta politica di tipo progressista ed europeista, che voglia rinnovare con azioni pazienti la classe dirigente del Paese, senza distruggerla, ma accompagnandola naturalmente all’uscita.

E’ questa, in sintesi, l’idea che trasmette la leadership di Pierluigi Bersani nel Partito Democratico. Ed è per questo che l’ho considerata da sempre la proposta migliore possibile.

Non vi sono scorciatoie per cambiare un Paese così malridotto, ma nel contempo portatore di un enorme potenziale da decenni inespresso.

L’unica strada possibile è quella che conduce a rinnovamenti della società civile, attuati attraverso scelte politiche nette (il progressismo in Europa) guidate da una solidità che solo il Partito Democratico a guida Bersani oggi dimostra in Italia.

Siamo ad un giorno dal voto alle primarie. Mi aspetto una vittoria netta del segretario del PD, per le ragioni sopra espresse.

Gli italiani, che a volte sembrano essere attratti sadicamente dal “nuovismo”, domani voteranno in massa per una solida politica di rinnovamento, che merita sostegno.

Ed, in ogni caso, viva le Primarie, nei fatti, unico vero strumento di mobilitazione politica democratica e di massa oggi esistente in Italia e nel mondo.


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