INTERROGATIVI E SPERANZE

In un’atmosfera di dubbi e comprensibili perplessità economiche, ma anche politiche, il sipario si prepara ad aprirsi su un 2013 non meno difficile. I pronostici su l’Italia che sarà li lasciamo fare ad altri. La nostra panoramica interesserà, quindi, solo problemi politici, sociali e strutturali che, tra loro, sono profondamente connessi. Il prossimo anno saluterà un nuovo Capo dell’Esecutivo, ma anche un nuovo Presidente della Repubblica. Quindi, ci sarà un nuovo Governo, una maggioranza parlamentare qualificata ed un nuovo Capo dello Stato. Facendo riferimento al complesso gioco politico che già abbiamo avuto l’opportunità di intravedere, le elezioni del prossimo anno, finalmente, saranno gestite da una nuova Legge Elettorale. Come sarà, non lo sappiamo ancora. Ma, almeno, dovrebbe essere più consona ai tempi di questa Seconda Repubblica che ha già dato segni di “travaglio”. Non sappiamo se la Legislatura durerà sino al 2018. Di certo, però, dovrà essere di rigore in un’ottica di maggior disponibilità per la maggioranza degli italiani. Senza essere profeti, il 2013 sarà un anno assai più difficile che questo 2012. Ci saranno delle alleanze da concordare, degli equilibri da non vanificare ed un’economia tutta da sanare. Anche se ci vorranno anni. Pure in seno all’UE l’Italia dovrà fare la sua parte. Recuperare la posizione che le compete; anche se in Europa c’è chi rema contro. La politica dei numeri dovrà, almeno, dare segni di controtendenza. Si dovrà agire per diminuire il numero dei disoccupati e licenziati ed offrire vie, anche se temporanee, ai giovani che non hanno mai avuto l’opportunità di trovare un’occupazione. L’era dei “tecnici” saluterà l’inizio del nuovo anno. Poi, sarà la volta dei “politici”. Forse, nomi nuovi e con programmi più consoni al Bel Paese. Il prossimo anno potrebbe essere inoltre quello di una rivisitazione della nostra Costituzione. Perché d’intoccabile, almeno da noi, non c’è nulla. L’interrogativo principale è, e resterà, la reazione del Popolo italiano a tutto quel complesso di rinnovamenti che dovrebbero traghettare il Paese tra quelli di serie”A”. Restano, in ogni caso, gli interrogativi dei contenuti programmatici dei candidati al Parlamento con conseguenti effetti sul Governo. Solo dopo aver ben chiaro il meccanismo della nuova legge elettorale, potremo tentare d’essere meno generici su questo che è uno dei punti focali della questione governabilità. Intanto, il 2012 s’avvia ad un’ingloriosa fine. Le Festività Natalizie saranno religiose per chi crede. Il consumismo dei regali inutili, dei viaggi al sole o sulla neve sarà privilegio di pochi. Poi, col varo del “Redditest” anche i ricchi “piangeranno”. Per ora, interrogativi e speranze si sovrappongono. Dopo, non sarà più così.

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