On. Antonio Razzi (Popolo e Territorio): Il Ministro Terzi: «… la proposta avanzata dall’onorevole Razzi di organizzare all’estero corsi scolastici di lingua italiana on line è pienamente encomiabile»

Roma, 8 novembre 2011: Il question Time dell’on. Razzi circa l’opportunità di introdurre “Iniziative per l'organizzazione di corsi scolastici di lingua e cultura italiane, attraverso la rete Internet, da parte degli istituti italiani di cultura all'estero – n. 3-02590” ha trovato il pieno appoggio del Ministro Terzi, perché ha sostenuto il ministro Terzi: «…si armonizza con la strategia complessiva che su mio impulso la Farnesina sta attuando per sostenere al massimo la diffusione della lingua e della cultura italiane, degli elementi portanti della proiezione internazionale del Paese e di assoluto valore nel quadro complessivo della politica estera italiana…è una priorità assoluta, ha continuato, ne è un esempio quello che stanno facendo gli istituti italiani di cultura di Madrid, Tokyo, Lima e Haifa, appunto in questa direzione in particolare su quello che si sta facendo negli Stati Uniti d'America dove è stato reinserito il programma AP per l'insegnamento curriculare dell'italiano.» Buona notizia quindi per gli italiani all’estero per la disponibilità da parte del ministro ed allora del governo sulla proposta dell’on. Razzi definita “encomiabile”. E’ risaputo che l’impegno dell’on. Razzi in questo senso è stato sempre incessante tant’è che alla risposta del ministro della necessità di un progetto di legge in tal senso, l’on. Razzi ha risposto: « Ricordo, signor Ministro, che il sottoscritto ha già presentato una proposta di legge, come primo firmatario, insieme a tutto il gruppo di Popolo e Territorio, l'Atto Camera n. 5542 che, a tal fine, contiene un solo articolo con due commi, che voglio brevemente illustrare: «Gli istituti italiani di cultura all'estero provvedono ad organizzare corsi scolastici di lingua e cultura italiane attraverso la rete Internet destinati ai cittadini italiani residenti nei Paesi di competenza dei medesimi istituti». Il secondo comma recita: «Ai corsi scolastici di cui al comma 1 è riconosciuto il medesimo valore legale attribuito ai corsi scolastici di lingua e cultura italiane tenuti in aula». Forse, ha commentato Razzi, siamo ad un passo dal risolvere la questione dei corsi di italiano e di cultura all’estero proponendo una soluzione economica, efficiente ed accessibile da qualsiasi parte del mondo, non posso che ritenermi soddisfattissimo, ha concluso, sentire una risposta di un ministro che chiosa:
« Il Governo, nella sua collegialità, è convinto che questa sia una delle strade da percorrere per le importanti prospettive che apre per il nostro Paese.»

PRESIDENTE. L'onorevole Razzi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02590, concernente iniziative per l'organizzazione di corsi scolastici di lingua e cultura italiane, attraverso la rete Internet, da parte degli istituti italiani di cultura all'estero (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata)

ANTONIO RAZZI. Signor Presidente, signor Ministro, non è giusto discutere di cultura italiana nel mondo decidendo restrizioni imposte dall'economia. All'estero i nostri connazionali chiedono che almeno sia salvata la scuola italiana. Non resta loro altro per i loro figli, la soddisfazione di vederli crescere tramandando il nostro patrimonio culturale. La scuola deve essere quella realtà concreta che ha l'odore della propria casa, non un luogo estraneo e senza regole, quando addirittura inesistente.
Corsi di scuola, lingua e cultura italiane all'estero in rete significa salvaguardare un patrimonio culturale italiano nel mondo che ha il suo ritorno in termini economici, culturali di grande portata. Non ritiene, signor Ministro, di perorare presso il Governo questa istanza di introdurre in Internet corsi che permettano agli italiani all'estero di frequentare le scuole italiane affinché il nostro patrimonio culturale venga salvaguardato attivando un sistema in rete economico e altrettanto sufficiente?

PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri, Giuliomaria Terzi di Sant'Agata, ha facoltà di rispondere.

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GIULIOMARIA TERZI di SANT'AGATA, Ministro degli affari esteri. Signor Presidente, onorevoli deputati, la proposta avanzata dall'onorevole Razzi di organizzare all'estero corsi scolastici di lingua italiana on line, quindi valorizzando tutti gli strumenti che il web, Internet, ci consentono di avere, è pienamente encomiabile e il Governo ne condivide le finalità. È un approccio certamente innovativo, si armonizza con la strategia complessiva che su mio impulso la Farnesina sta attuando per sostenere al massimo la diffusione della lingua e della cultura italiane, degli elementi portanti della proiezione internazionale del Paese e di assoluto valore nel quadro complessivo della politica estera italiana. Una strategia che si basa sulla convinzione che l'italiano è una delle cinque lingue più studiate nel mondo, in crescita in molte contesti geopolitici. È quindi una priorità assoluta. L'insegnamento on line viene sempre più diffusamente realizzato da istituzioni scolastiche, università ed istituti italiani di cultura. Ne è un esempio quello che stanno facendo gli istituti italiani di cultura di Madrid, Tokyo, Lima e Haifa, appunto in questa direzione. È una linea che stiamo seguendo insieme al Ministero della pubblica istruzione. Per quanto riguarda i veri e propri corsi scolastici essi possono essere organizzati esclusivamente dagli enti gestori.
Tali corsi sono sempre più integrati nelle attività didattiche delle scuole locali attraverso intese raggiunte dalle rappresentanze diplomatiche con le autorità in loco. Vorrei porre l'accento in particolare su quello che si sta facendo negli Stati Uniti d'America dove è stato reinserito il programma AP per l'insegnamento curriculare dell'italiano, insieme con una grande partecipazione con le organizzazioni italoamericane, con le imprese italiane e con impulsi di Governo. Ma per ottenere una piena certificazione dei corsi on line, come propone l'onorevole Razzi, occorre certamente una disposizione di legge per la quale il Governo è disposto a contribuire.
Vorrei concludere sottolineando che le migliori modalità per lo svolgimento di corsi on line potranno essere ulteriormente esaminate anche in occasione del seminario che ho promosso, d'intesa con il Consiglio generale degli italiani all'estero, che si terrà il prossimo 6 dicembre al Ministero degli affari esteri con la partecipazione di MIUR, regioni e sistema universitario. Il Governo, nella sua collegialità, è convinto che questa sia una delle strade da percorrere per le importanti prospettive che apre per il nostro Paese.

PRESIDENTE. L'onorevole Razzi ha facoltà di replicare.

ANTONIO RAZZI. Signor Presidente, signor Ministro, che dire? Soddisfattissimo. Credo che anche tutti gli italiani all'estero che oggi sentono e hanno sentito la ringrazieranno sicuramente. La scuola, la lingua e la cultura italiane nel mondo patiscono un momento veramente critico. Pur nella consapevolezza del momento economico di emergenza nazionale, sentiamo l'obbligo morale, oltre che istituzionale, di insistere su questo aspetto che rappresenta la nostra italianità nel mondo. La scuola via Internet è una soluzione d'avanguardia. Si pensi ai tanti paesi lontanissimi dai centri abitati nei quali raggiungere la sede scolastica è una vera e propria impresa logistica.
Signor Ministro, rimane ben poco ai nostri connazionali all'estero; quello che chiedono con insistenza è il protrarsi della tradizione della lingua e della cultura italiane ai figli che permetta ai nipoti di poter comunicare in italiano con i loro nonni. Senza contare che insistere su questi aspetti significa anche promuovere il made in Italy e la realizzazione commerciale internazionale. Ci auguriamo di vero cuore che questo aspetto possa trovare una soluzione definitiva via Internet, che garantisca comunque un risparmio notevole di risorse e il risultato di diffondere la nostra cultura italiana nel mondo.
Ricordo, signor Ministro, che il sottoscritto ha presentato una proposta di legge, come primo firmatario, insieme a Pag. 11tutto il gruppo di Popolo e Territorio, l'Atto Camera n. 5542 che, a tal fine, contiene un solo articolo con due commi, che voglio brevemente illustrare: «Gli istituti italiani di cultura all'estero provvedono ad organizzare corsi scolastici di lingua e cultura italiane attraverso la rete Internet destinati ai cittadini italiani residenti nei Paesi di competenza dei medesimi istituti». Il secondo comma recita: «Ai corsi scolastici di cui al comma 1 è riconosciuto il medesimo valore legale attribuito ai corsi scolastici di lingua e cultura italiane tenuti in aula».
Pertanto, signor Ministro, concludo ringraziandola nuovamente a nome di tutti gli italiani all'estero. Oggi è un bel giorno proprio per i nostri figli, di italiani che amano la nostra cultura e la vogliono mantenere.

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