Non può esserci politica senza pensiero critico

Il Segretario del PD Pier Luigi Bersani apre i lavori della quinta edizione della Scuola Politica del PD, in corso a Cortona
“Una volta i miei comunicatori mi hanno zittito perchè avevo detto: la comunicazione sta alla politica come la finanza sta all'economia reale, forse una frase un po' infelice, ma a posteriori avevo ragione”, ha esordito così il Segretario PD Pier Luigi Bersani intervenendo a Cortona alla Scuola Politica del partito: “Democrazia e comunicazione”.

“Io ritengo che l'oggetto della politica debba essere la migliore realizzazione della convivenza umana, per migliorare anche ciò che siamo. La democrazia rappresentativa che in occidente ha consentito degli spazi di convivenza e civiltà, ci ha permesso di fare passe avanti, ma ora siamo in un momento di crisi della democrazia”, ha chiarito il Segretario alla platea dei trecento ragazzi. “Nel mondo occidentale è diventata addirittura un elemento di frustrazione perchè la politica non ha risolto i temi reali: occupazione, lavoro, ambiente, diritti”.

Bersani ha quindi aggiunto: “C'è poi una specificità europea della crisi della democrazia rappresentativa. L'Europa in passato si è presentata al mondo come un modello che risolveva bene il rapporto tra economia e società, un modello di condivisione dei meccanismi di governance, ma questo modello ha ricevurto una botta profonda con la globalizzazione. E in Europa è avvenuto uno spaesamento incredibile, a tutti i livelli. Il caso italiano è particolare – ha chiarito il Segretario – in Italia si è cercato di rinnovare, ma non ci si è riusciti. Dopo la caduta del muro di Berlino, molti Paesi trovano la libertà, la Germania l'unificazione, noi in Italia troviamo tangentopoli. E qui si è infilato Berlusconi, generando negli anni, una delegittimazione della politica, l'irrisione del pubblico, effettuando una operazione di impoverimento culturale e materiale e siamo arrivarti 'ar Batman'. Ed ora siamo qui tra un avvitamento tra crisi sociale e politica, ma possiamo pensare di uscirne? Io dico sì, noi siamo ad un passaggio storico e cruciale per l'italia e proprio dal tema della democrazia si può tirare il filo di una ricucitura”.

A questo punto il Segretario ha introdotto un ragionamento sulle elezioni primarie. “Sono stalinista se dico che non voglio trovarmi Batman a votare alle primarie con qualche decina di migliaia di sue preferenze? La regola delle primarie sarà: 'no Batman', voglio alcuni principi per la ditta. Le primarie saranno il nostro rischio per cercare di riavvicinare la politica alla società. Ma pure gli altri facessero qualcosa – ha esortato – noi andiamo a guadare all'altezza degli occhi le persone”.

Bersani è tornato a parlare di comunicazione: “Mi interessa sottolineare quindi l'enorme rilievo della comunicazione, che è un luogo di combattimento per le nostre idee, e noi al prossimo giro dobbiamo realizzare delle Riforme in questo senso. Prima di tutto: la riforma della politica, poi la parità di genere, perchè ci sono poche donne in Parlamento, la norma 'anti Scilipoti', non si possono inventare gruppi parlamentari se non sono stati presentati agli elettori. Bisogna poi sanare il rapporto rotto tra politica e società, la legge sui partiti, noi siamo gli unici che abbiamo la parola Partito nel nostro simbolo. Per non parlare del rapporto tra etica e politica e dei diritti che vanno tutelati davvero”.

Il Segretario democratico ha insisto sul “senso della politica, necessario oggi per governare. Prima bisogna pensare all'Italia, poi al progetto del PD, poi al destino personale. Il profilo da darsi è questo: comunicare bene e favorire la politica che ci mette passione e disinteresse. Bisogna avere cuore e testa tutti insieme, perchè senza riscossa civica non funziona: per questo favoriamo apertura, partecipazione, coinvolgimento. Non può esserci politica senza pensiero critico e dialettica e non può esserci politica senza partecipazione. Teniamo presenti questi concetti altrimenti stiamo facendo un altro film. Siamo sulla buona strada – ha esortato Bersani – dobbiamo metterci coraggio, e voi, nuove generazioni in questo dovete aiutarci. Dobbiamo accettare le sfide, le difficoltà e i rischi, senza sdradicarci dalla nostra storia – senza radici, anche le foglie nuove muoiono in un giorno. Bisogna mettere in moto energie fresche ma il meccanismo non deve sdradicarci da una storia e dai valori, perchè l'avversario l'abbiamo, sono la destra e i populismi e il rischio di deperimento della nostra democrazia. Vorrei che le nostre iniziative e discussioni avessero questa consapevolezza”.

Il Segretario PD, citando una canzone di Celentano, ha invitato il suo partito e gli alleati a rendersi conto dell'importanza della sfida: “A volte sembra che siamo ad una bella scampagnata, panini, vino sul prato e belle ragazze, come dice Celentano. Sono per l'allegria e anche per un po' di leggerezza, ma quando dico che tocca a noi è una cosa seria, molto seria, da affrontare insieme”, ha concluso.

La Relazione introduttiva di Annamaria Parente, Responsabile Formazone del PD, alla Scuola di Politica a Cortona

Maria Antonella Procopio
Foto di Francesca Minonne

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