Fisco: lo chiamano "leasing tedesco" la nuova frontiera dei furbetti

Cresce il fenomeno in Italia dell'elusione delle sanzioni stradali conil falso leasing. Ma non solo, anche accertamenti fiscali, bolli esequestri. La nuova frontiera dell’elusione nell’acquisto e nel possesso diautovetture pare che stia diventando un vero e proprio boom se sipensa che negli ultimi anni sono nate in Italia società che propongonoun nuovo tipo di contratto di noleggio a lungo termine, una specie dileasing, che poi tale non è, al fine di poter circolare liberamentenel Nostro Paese magari a bordo di una tanto desiderata auto di lusso. Lo chiamano “leasing tedesco”, ma è a tutti gli effetti un sotterfugioper sfuggire ai controlli del fisco, per evadere superbollo, ma anchemulte al Codice della Strada e quindi di sfrecciare liberamente sullestrade nostrane a dispetto di tutor, autovelox e photored e pagareun’Rcauto molto più bassa rispetto ai premi che si pagano normalmentein Italia. Diverse sono le tipologie contrattuali proposte, tutte apparentementelecite. La prima, quella che da più nell’occhio consiste nella venditadella propria auto ad una società di noleggio con sede in Germania laquale a sua volta provvede a reimmatricolarla con targa tedesca e conla quale si sottoscrive un contratto di noleggio a lungo termine. Leipotesi più praticate, resterebbero però o quella di stipularedirettamente il contratto di “leasing” con la concessionaria che hagià in dote autovetture che poi vengono reimmatricolate in Germania oci si affida ad un intermediario per effettuare un’operazione analogain terra teutonica. La regola fondamentale della libera circolazione di merci, persone ecapitali nell’area UE e una serie di lacune che regolo i rapporti traPaesi membri fanno il resto… Infatti, l'ex proprietario o il nuovocontraente del leasing hanno facoltà di circolare nel Belpaese senzadover pagare il macigno del superbollo o di incappare in multerilevate con gli autovelox, tutor, photored anche perché allo statoattuale è pressoché impossibile l'identificazione dell’autovetturastraniera che commesso un'infrazione in Italia. Ciò almeno sino aquando non entrerà in vigore l’istituto della multa senza frontiere. I più furbetti si fanno forti del fatto che la vettura non vienedichiarata fra i redditi ed è pressoché impossibile sequestrarla inquanto vettura estera e formalmente di proprietà del “leasingtedesco”. Se la procedura risulta essere, almeno in apparenza legale, GiovanniD’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea comel’Assilea, l’associazione che raggruppa gli operatori del leasing inItalia, banche, intermediari finanziari e società di noleggio a lungotermine abbia sollevato il problema nel corso di un'audizione allaCamera dei Deputati nel quale ha espressamente richiesto “untempestivo intervento del legislatore e delle amministrazioni preposte(Agenzia delle Entrate, GDF, Banca d’Italia) per porre fine a talioperazioni illecite” in quanto si tratterebbe di “una forma diacquisizione dell’auto, volta ad eludere le tasse e le normenazionali, che non ha nulla a che vedere con il leasing finanziariotradizionale”. È giusto, quindi, un intervento urgente del Governo per risolvere laquestione ed evitare comportamenti elusivi che danneggiano la nostraeconomia.

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