Arrivano in Svizzera e alloggiano in campeggio con le tende i disoccupati dell’UE

Greci, Italiani, Portoghesi e Spagnoli, non perfare vacanze ma per cercare lavoro Quotidianamente lo “Sportello dei Diritti” riporta tutti i segnalidiretti ed indiretti della crisi anche per dimostrare come, nonostanteun governo tecnico che doveva farci uscire dall’emergenza, lasituazione pare aggravarsi giorno dopo giorno specie per la classemedia e per chi è già sotto la soglia della povertà se si riprende ademigrare come non si faceva da decenni. Un’ulteriore conferma è data dalla vicina Svizzera, che è ritornata adessere terra verso la quale si dirigono imponenti flussi migratori dicittadini in cerca di lavoro nei momenti di maggiore difficoltà per leeconomie dei paesi europei in particolare di quelli dell’Europameridionale. Proprio in questi giorni, infatti, l'Associazione dei servizicantonali di migrazione nella persona del presidente, David Keller haconfermato che sarebbero sempre più numerose le persone uomini, donnee famiglie intere che arrivano dai cosiddetti PIGS (acronimo diPortogallo, Italia, Grecia e Spagna) e alloggiano temporaneamente neicampeggi dei diversi cantoni: dal Canton Svitto dove Keller èdirettore dell’Ufficio Immigrazione sino a Zurigo. A testimoniare questi nuovi arrivi alla ricerca di un’occupazioneanche il direttore dell'Ufficio per l'Economia e il Lavoro di Basileacittà, Hansjürg Dolder, secondo il quale sono giunte numerose mailnelle ultime settimane provenienti da cittadini dei paesi dell’Ue piùgravemente colpiti dalla crisi per ricevere informazioni generiche sulmercato del lavoro e sulle condizioni di vita in Svizzera. Ad oggi, non è dato sapere quale sia la consistenza effettiva di talinuovi flussi anche perché se i disoccupati soggiornano in Svizzerameno di tre mesi non necessitano di alcun permesso di soggiorno ed èper tale ragione che almeno in un primo momento i nuovi migranti nonsi preoccupano di ottenere un permesso e solo pochi si rivolgono agliuffici del lavoro. Se quindi i dati ufficiali non sono in grado di fotografareoggettivamente l’entità del fenomeno degli immigrati senza lavoro chenon è ancora considerato di massa come ha tenuto a precisare ildirettore dell'Ufficio federale della migrazione svizzero Gattiker, viè da specificare, secondo Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportellodei Diritti” che almeno empiricamente la questione inizia apreoccupare se i media elvetici ne iniziano a parlare ed i partitipolitici conservatori hanno chiesto al Consiglio federale di estenderela clausola di salvaguardia anche ai permessi di soggiorno di un anno.

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