ANCORA SULLE MOTO. STILLICIDIO DI MORTI SULLE STRADE…LE ISTITUZIONI PREPOSTE ALLA SICUREZZA DOVE STANNO ?

Dalla Lambretta al BSA ai mostri di oggi….

Ieri, un noto quotidiano del Gruppo Espresso, la Tribuna di Treviso, registrava una statistica sugli incidenti mortali che avvengono sulle nostre strade: su 10 incidenti mortali ben 7 riguardano i motociclisti. A conforto, anzi a sconforto di questa triste statistica, la mia mente (ma anche quella di tanti altri, come il collega Carmine Gonella) batte-battiamo il chiodo sulla necessità che si prendano rapidi provvedimenti ad evitare che cresca in maniera esponenziale il mercato delle aziende di pompe funebri e degli ospedali, visto che, specie durante le giornate festive, le strade diventano teatro di scorribande, di maleducazione stradale, di infrazioni che i militi non possono rilevare, ma anche di terrore: certi motociclisti, ti sorpassano sfiorando addirittura gli specchietti retrovisori dell’auto…provocando un frastuono da infarto.
Ho già scritto qualcosa a questo riguardo lo scorso ottobre del 2011 e, come tuttora si può vedere, ci sono stati circa 6.000 commenti in gran parte cattivi, offensivi e quant’altro: poche sono state le persone per bene che hanno risposto come si converrebbe in un contesto civile, posto che quest’ultimo esista ancora. Ma questo è uno sfogo !.

Che cosa si dovrebbe dedurre da tutto ciò ? Che la stramaggioranza dei motociclisti costituiscono una massa di persone che utilizzano la moto per sfogare sensazioni represse durante la settimana, che se ne fregano del vivere civile, che non interessa loro la vita e quant’altro ? Non voglio pensare a questo anche se, dal tenore di certi commenti, dovrei convincermi che potrebbe essere proprio così, manifestando gratitudine a tutti coloro che si comportano diversamente, e cioè in maniera civile.

Io sarò anche della vecchia guardia, nel senso che correvo con moto tradizionali, come Vespa Lambretta, Gilera, Guzzi ecc.. per cui – non lo nego – potrei avere una qualche difficoltà a capire le nuove generazioni della moto, ma i fatti di ogni giorno fanno propendere la bilancia verso la richiesta di un minimo di educazione, cosa che non guasta in qualsiasi contesto sociale.

Ma le Istituzioni sono sorde e cieche di fronte a tante morti sulle strade e non pensano che sia urgente e necessario stabilire una ferrea disciplina in materia, sequestrando subito la moto di chi semina pericoli mortali per se e gli altri ? O facendo questo, si indebolisce il mercato delle moto a danno del PIL ?

Chiudo dicendo grazie a tutti quei motociclisti che usano la testa, il buon senso e rispettano le regole, mentre per tutti gli altri non posso che esprimere ed evidenziare la loro indegnità a convivere in un contesto civile.

ARNALDO DE PORTI

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